Rottofreno, doppi cognomi? Pochi e c'è chi ne toglie uno
’Anagrafe rileva solo 18 casi su 851 nati. E una venezuelana rinuncia al nome della mamma
Angela Zeppi
|1 mese fa

Il municipio di Rottofreno
A Rottofreno sono pochissimi i genitori che assegnano il doppio cognome ai figli e anzi aumentano i sudamericani che se ne tolgono uno. E anche chi, in passato, ne ha lasciato uno nel momento in cui ha ottenuto la cittadinanza, oggi non lo rivuole indietro. È quanto emerge dalle richieste di modifiche alla prefettura. Se un tempo venivano trasformati cognomi che potessero creare imbarazzo, oggi si punta allo snellimento. Anche recentemente, Rottofreno ha recepito la richiesta di una persona con tre cognomi che ha deciso di mantenerne due. Sono otto le variazioni adottate negli ultimi tempi.
Spiega il dirigente dell’ufficio Anagrafe, Paolo Fabbri: «Con lunghi cognomi, magari abbinati a un paio di nomi, sorgono difficoltà nella compilazione dei documenti, nell’apposizione delle firme in spazi ristretti. Per ora soltanto i cittadini con origini sudamericane, avvezzi a usare il cognome di padre e madre, incappano in questo problema. E pensare che a breve potrebbe riguardare anche gli italiani. Se un bambino prende il cognome di padre e madre, la generazione successiva, per assurdo, potrebbe avere quattro cognomi».
La mente corre ai fumetti, al buffo amico di Zagor, Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales. Per ora l’eventualità di annotare sui registri scolastici una sfilza di generalità sembra scongiurata: da quando è possibile adottare due cognomi, ossia il dicembre 2016, a Rottofreno soltanto 18 famiglie hanno seguito questa opportunità su 851 neonati.
Una venezuelana residente a Rottofreno, in Italia dal 1991, racconta la sua singolare esperienza: «Avevo due nomi e due cognomi ed è così che risulto ancora registrata in Venezuela. Sono arrivata con un visto per studio e poi, una volta laureata, ho iniziato a lavorare. Nel 2007 ho richiesto la cittadinanza italiana. Come dico spesso come battuta, ho dovuto “lasciare in pegno” un cognome e ne ho tenuto uno soltanto. Oggi potrei riaverlo, ma dovrei modificare tutti i documenti e tra lavoro, casa e associazione d’identità diventerebbe molto impegnativo». Col cuore, tuttavia, tornerebbe alle origini: «È bello avere anche il cognome della propria madre, almeno per una generazione. Ci ha portati in grembo e lo merita. Da noi comunque non si arriva a quattro cognomi. Ci si ferma a due, in genere adottando il primo di padre e madre. Ma c’è molta libertà».

