Veglia di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella chiesa
Castelsangiovanni, il vescovo Cevolotto in Collegiata: «Cura anche nell’accoglienza di eventuali denunce»
Mariangela Milani
|1 settimana fa

La veglia di preghiera in occasione della quinta Giornata nazionale di preghiere per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella chiesa
La Collegiata di Castelsangiovanni ha ospitato la veglia di preghiera in occasione della quinta Giornata nazionale di preghiere per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella chiesa.
Un tema delicato, controverso quello degli abusi all’interno degli ambiente ecclesiali, che la chiesa stessa, anche con momenti come quello organizzato in Collegiata a Castelsangiovanni, ha voluto mettere in luce. «Un appuntamento – ha sottolineato il vescovo monsignor Adriano Cevolotto che ha guidato il momento di riflessione - che la chiesa ha voluto per pensare alle vittime di abusi». «E perché porre questa attenzione? – si è chiesto il vescovo -. Per farle sentire avvolte da un interesse, un’attenzione, una cura sia nella preghiera, ma anche nell’accoglienza di eventuali denunce». «Allo stesso tempo questo – ha aggiunto – vuole essere un modo per prendersi in carico i responsabili, con la consapevolezza che se vengono da un contesto come il nostro ci appartengono».
La veglia a Castelsangiovanni è stata organizzata dal Servizio, attivo in diocesi, per la tutela minori e adulti vulnerabili, la cui referente e responsabile nazionale Chiara Griffini, ha forniti alcuni numeri. «Il servizio tra settembre 2024 e ottobre 2025 – ha precisato a margine della veglia - ha formato 320 operatori pastorali: dai ministri della comunione ai catechisti a coloro che operano nelle vacanze e centri estivi».

