Parodie e sotterranei nell'italiano The Crazy Hyper Dungeon Chronicles

Ha suscitato l'attenzione dei giocatori, specialmente tra i nostalgici

Francesco Toniolo
|1 mese fa
Parodie e sotterranei nell'italiano The Crazy Hyper Dungeon Chronicles
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Il 23 ottobre è stato pubblicato The Crazy Hyper Dungeon Chronicles, un nuovo videogioco italiano realizzato da Fix-a-Bug. Come forse intuibile già dal lungo titolo, quest’avventura propone una rivisitazione scherzosa del vecchio genere dei “dungeon crawler”. Sotto questa etichetta vengono raccolti quei videogiochi in cui bisogna esplorare un sotterraneo, livello dopo livello, sconfiggendo orde di nemici ed evitando trappole mortali. Gran parte dei dungeon crawler sono sempre stati legati ad ambientazioni high fantasy, piene di orchi, scheletri rianimati e stregoni. Anche The Crazy Hyper Dungeon Chronicles riprende un simile immaginario, facendone però una parodia. Ecco allora che il protagonista (si può scegliere tra l’eroe o l’eroina) si imbatte in una serie di personaggi improbabili, molti dei quali sono citazioni più o meno velate a figure iconiche della cultura nerd. Ci sono anche diversi riferimenti alla cultura cinematografica e televisiva italiana degli anni ’80. Questa parte del citazionismo è molto difficile che verrà colta all’estero, ma potrebbe realizzarsi un effetto simile a quello visto con Vampire Survivors, un altro gioco realizzato da un italiano e infarcito di riferimenti al pop e al trash italiano. Nel caso di Vampire Survivors il gioco aveva avuto un enorme successo e molti, all’estero, si erano incuriositi per i bizzarri nomi dei personaggi, andando a indagare sulla loro origine.
Un personaggio
Un personaggio
In ogni caso, non bisogna farsi ingannare dal tono scanzonato dell’avventura, perché The Crazy Hyper Dungeon Chronicles rimane un gioco di non facile approccio per un neofita del genere. Il sistema di combattimento, per esempio, richiede di temporizzare gli attacchi del nostro eroe, colpendo nella direzione giusta al momento giusto, contro nemici che si spostano costantemente intorno a noi. Nelle fasi esplorative bisogna invece evitare trappole sempre più diffuse e gestire al meglio le proprie risorse (soldi, pozioni, cibo e molto altro). Nulla di impossibile, per chi è abituato a videogiochi di una certa complessità, ma chi si aspetta un’avventura “casual” e leggera anche sul fronte del gameplay potrebbe rimanere bloccato dopo una quindicina di livelli (in totale ce ne sono cinquanta). Sebbene non ci sia un esplicito selettore del livello di difficoltà, i creatori del gioco hanno comunque offerto un modo per personalizzare l’esperienza ludica, sulla base delle proprie attitudini. All’inizio della partita è infatti possibile scegliere una fra le seguenti modalità di gioco: Distruttore, Risolutore ed Esploratore. Nel primo, le battaglie sono più frequenti e difficili, mentre vengono ridotti i dialoghi. Il Risolutore è l’opposto: mette le battaglie in secondo piano per soffermarsi soprattutto sulla componente narrativa del gioco e sull’interazione con gli altri personaggi. Il Risolutore, infine, aumenta il numero di puzzle e di oggetti che possono essere raccolti, andando incontro a coloro che amano scoprire ogni segreto di un’ambientazione.
Fin dall’uscita della sua demo, The Crazy Hyper Dungeon Chronicles ha attirato l’attenzione di molti giocatori, soprattutto tra coloro che avevano amato da bambini i vecchi dungeon crawler e vogliono godersi questo tuffo nel passato. Il gioco è attualmente disponibile su computer e può essere acquistato dalla piattaforma Steam.
La copertina del videogioco
La copertina del videogioco
THE LONESOME GUILD: UN GIOCO ITALIANO SUL POTERE DELL'AMICIZIA
Quante storie abbiamo visto, in cui il protagonista di turno vince uno scontro campale grazie al potere dell’amicizia? È una situazione così diffusa, soprattutto nelle narrazioni per ragazzi, da essere diventato un elemento variamente parodiato e sbeffeggiato. Eppure non mancano i modi per ridare potenzialmente nuova linfa alla forza dell’amicizia come elemento trainante per una storia, oltre che come effettivo potere sfruttabile all’interno dei videogiochi. La sfida del team italiano (e più precisamente torinese) Tiny Bull Studio sta proprio qui. Il 23 ottobre hanno pubblicato The Lonesome Guild, un action-RPG tutto incentrato sull’amicizia. Si gioca nei panni di Ghost, un misterioso spiritello che si risveglia in un mondo chiamato Etere. Ghost non ha alcuna memoria del suo passato. Intorno a lui, il mondo è corrotto da una nebbia che corrompe ogni cosa. Come si può salvare Etere? Radunando una squadra di combattenti, che dovranno diventare un team di amici sempre più affiatato, per riuscire a vincere le avversità.
Il team Tiny Bull Studio ha già lavorato in passato ad altri videogiochi: Omen Exitio: Plague e Blind, entrambi pubblicati nel 2018. Il primo è un’avventura molto vicina all’impostazione dei librigame cartacei, in cui ci si muove in un’ambientazione horror ispirata alle storie di Howard Phillips Lovecraft. È anche previsto un seguito – Omen Exitio: Hunger – che dovrebbe uscire nel 2026 e di cui è attualmente giocabile una versione demo. Blind è invece un thriller psicologico in realtà virtuale, in cui si gioca nei panni di una persona non vedente e per esplorare l’ambiente (una misteriosa villa) bisogna ricorrere all’ecolocazione.
L’idea alla base di The Lonesome Guild non è nuova. In molti giochi di ruolo dove è presente un “party” (una squadra) di avventurieri si trova qualche meccanica legata all’amicizia coi propri compagni di squadra. Anche se a volte, più che “amici”, i propri compagni devono essere “leali”: in termini di meccaniche è la stessa cosa (bisogna compiere determinate azioni o rispondere in un certo modo per ottenere dei bonus) ma tematicamente è una situazione un po’ diversa.
Ci troviamo a guidare questo piccolo gruppo di animali antropomorfi, dotati di differenti caratteristiche e personalità. Durante le fasi esplorative bisogna combattere svariati gruppi di avversari, tramite dei combattimenti in tempo reale con una struttura piuttosto semplice: si colpiscono i nemici, si schivano gli attacchi e si usano le abilità speciali dei propri personaggi. La presenza dello spiritello Ghost rappresenta un tocco di originalità, perché egli può “possedere” uno dei suoi amici alla volta (quello di cui noi giocatori assumiamo il controllo), spostandosi da un avventuriero all’altro a seconda del bisogno. I combattimenti e l’esplorazione degli ambienti sono intervallati dalle fasi più narrative, in cui risaltano i legami tra i diversi membri del gruppo. Qui emerge il buon equilibrio nella scrittura di The Lonesome Guild, che rappresenta forse uno degli aspetti più interessanti e riusciti del gioco. Come accennato in precedenza, il tema di fondo non è certo nuovo, ma proprio per questo non è scontato riuscire a trovare il giusto bilanciamento tra le parti, capace di raccontare una storia adatta anche ai bambini (il gioco è consigliato dai sette anni in su) che tuttavia non sia banale. Anche al di fuori del discorso diretto sull’amicizia, The Lonesome Guild riesce a inserire più di uno spunto di riflessione su un più ampio spettro di temi, presentati senza quella retorica talvolta pomposa e talvolta asettica che si percepisce in altre storie, guidate da uno spirito molto più “aziendalistico”. Per quanto sia un’espressione più che abusata, si può dire che tutti i personaggi principali di The Lonesom Guild hanno un’anima, non sembrano dei generatori automatici di morali spicciole.
The Lonesome Guild è disponibile su computer (Steam), PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Il prezzo è di 24,99 euro ma è proposto con un piccolo sconto fino ai primi di novembre. Il gioco è disponibile anche in lingua italiana. Ottimo per chi vuole riscoprire che, anche quando «il mondo è avvolto dalla solitudine, tu non sarai mai solo», come recita la pagina di The Lonesome Guild. Un piccolo ma diretto messaggio di speranza.