Manifattura Tabacchi, l'Amministrazione risponde ai quesiti della Consulta

«Massima trasparenza, peccato parlarsi solo a mezzo stampa»

Redazione Online
|6 ore fa
Manifattura Tabacchi, l'Amministrazione risponde ai quesiti della Consulta
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In seguito ai quesiti diffusi dalla Consulta "Ambiente e Territorio"  relativamente al progetto di rigenerazione urbana della ex Manifattura Tabacchi, l'Amministrazione comunale risponde «con la massima trasparenza, confermando la disponibilità al dialogo che per noi continua a rappresentare una costante». Lo sottolinea l'assessora all'Urbanistica Adriana Fantini, nel precisare che «in questi anni abbiamo sempre accolto gli inviti della Consulta a partecipare a incontri di approfondimento sui più svariati temi, ma nel caso specifico non ci sono state inviate né le sette domande in questione né abbiamo ricevuto proposte di confronto diretto, cui certamente non ci saremmo sottratti. Ciò detto, ritenendo che sia utile fare ulteriore chiarezza per tutti i cittadini, ci adeguiamo alla modalità scelta dalle associazioni e replichiamo puntualmente anche attraverso gli organi di informazione».
Riportiamo qui sotto ogni singolo quesito della Consulta e, a seguire, la relativa risposta fornita dall'Amministrazione comunale.
Quesito 1 - Accesso al social housing e ai redditi bassi
Preso atto del complesso intervento per 279 appartamenti previsti, di cui 143 in social housing (ad affitto calmierato), ci chiediamo per quale motivo le persone e le famiglie con Isee inferiore a 17.000 non debbano avere la possibilità di accedere ai bandi. Se tutte le nuove costruzioni (ex Unicem, via Risorgimento, ex Camuzzi di via Martiri della Resistenza, ecc.) escludono, di fatto, l’accesso ai lavoratori con bassi redditi, dove andranno ad abitare tutti i nuovi addetti, soprattutto del settore logistico, che sono vittime della scarsità di offerta abitativa, nonostante la grande disponibilità di alloggi vuoti e inutilizzati in città? Una reale strategia di “rigenerazione urbana” non dovrebbe prioritariamente rispondere a questa esigenza?
L'Amministrazione risponde: «Il nuovo quartiere della ex Manifattura Tabacchi nasce per fornire una risposta mirata a un segmento - quello dell'edilizia residenziale sociale - che nell'offerta abitativa del territorio presentava, e tuttora presenta, la maggiore scopertura rispetto alle esigenze della nostra comunità. E' una scelta che deriva dal percorso avviato nell'ambito del programma PINQuA (acronimo del Programma nazionale innovativo per la qualità dell'abitare, di cui gli alloggi Ers costituivano uno degli elementi cardine) e poi confluito - mantenendo determinati requisiti - nel PNRR.
L'emergenza dell'housing sociale è stata peraltro confermata dall'indagine dettagliata sul fabbisogno abitativo del territorio che il Centro studi Cresme ha condotto nel 2024. Nel contempo, la ricerca che Fondazione Itl ha portato avanti tra i lavoratori della logistica ha evidenziato che il problema di soluzioni abitative accessibili non si lega unicamente al valore Isee, ma alla natura stessa dei contratti di lavoro, spesso di breve durata, difficilmente compatibili con affitti più tradizionali di medio-lungo periodo».
Quesito 2 - Inserimento urbanistico e costruzioni in altezza
Considerata la necessità di costruire in altezza per “non consumare suolo” - e massimizzare la rendita immobiliare - perché non si è considerata la necessità di un corretto inserimento dell’intervento nel contesto morfologico urbanistico del quartiere? Anche un cappotto elegante ma dalle maniche troppo lunghe, non veste bene…
L'Amministrazione risponde: «I requisiti che oggi definiscono la qualità urbana - contenimento energetico, superfici permeabili e dotazione adeguata di verde privato, funzionali a ridurre le isole di calore e migliorare il microclima - vanno oltre il legittimo gusto personale e la valutazione critica di un progetto architettonico, senza dimenticare che lo sviluppo in verticale riflette il principio cardine dello stop al consumo di suolo.
La rigenerazione di un'area industriale dismessa restituisce decoro, sicurezza, sostenibilità ambientale e sociale a un quartiere, l'Infrangibile, in cui il nuovo intervento urbanistico - frutto di un lavoro progettuale approfondito e affidato a uno team di professionisti di riconosciuta competenza - si inserisce nel pieno rispetto delle volumetrie, delle distanze, dei rapporti di luce e delle condizioni di vivibilità. Basti pensare a zone come Besurica, Baia del Re o Farnesiana per trovare realtà in cui convivono tipologie di edifici ben diverse tra loro: la città è un organismo complesso, in cui questa situazione rappresenta un modello di sviluppo tutt'altro che anomalo».
Quesito 3 - Localizzazione della nuova scuola media
Ammesso che sia stata necessaria la costruzione di una nuova scuola media lì, anziché la ristrutturazione della scuola “Calvino” in via Stradella, affacciata al futuro Parco della Pertite, perché incastrarla in uno spazio così infelice, fra supermercato e condomini, sacrificando peraltro una parte di area verde? 
L'Amministrazione risponde: «La realizzazione della nuova scuola media è inserita nel progetto PINQuA finanziato dal Ministero dell'Interno nel rispetto dei criteri sulla dotazione di servizi pubblici per il nascente quartiere della ex Manifattura. Con le successive revisioni del progetto, tra il 2021-2022, la decisione è stata confermata in accordo con il Comune e l'Ufficio Scolastico Territoriale, per ridurre la congestione degli omologhi istituti di via Stradella e via Boscarelli. Una scelta urbanistica coerente con gli obiettivi di rigenerazione del comparto, di cui scuola e palestra rappresentano un elemento qualificante e un servizio collettivo di valore per l'Infrangibile e per la città tutta». 
Quesito 4 - Superficie e progetto dell'area verde
L’area verde originalmente prevista era di 18.000 mq + 5.000 mq attualmente utilizzati dalla Folgore (Totale 23.000 mq). A seguito della delibera di Giunta comunale del 2017, un pezzo di area destinata ad “attrezzature di interesse comune” è stata trasformata in un campo da calcio, ad uso della società sportiva. Dei 18.000 mq rimanenti, 3.000 sono destinati a “giardino della scuola”. Nell’area residuale sono state contabilizzate anche le aiuole del comparto. Chiediamo quindi di poter finalmente conoscere il progetto definitivo del cosiddetto “parco” della Manifattura Tabacchi.
L'Amministrazione risponde: «E' inevitabile che, nella fase attuale del cantiere, ponteggi, impalcature ed edifici in costruzione abbiano un impatto visivo preponderante, che sarà ben diverso nel momento in cui gli edifici saranno inseriti in un parco urbano oggi occupato - e non potrebbe essere altrimenti - da lavorazioni, materiali e attrezzature operative. La progettazione del verde potrà essere condivisa solo a conclusione dell'intervento edilizio in corso, ovviamente all'interno di un quadro già definito e vincolante: non potrà esserci alcuna riduzione del perimetro e della quantità di superfici permeabili, né delle aree alberate e pedonalizzate previste dal Masterplan, in piena rispondenza al disegno planivolumetrico complessivo presentato e approvato dal Consiglio comunale nell'ottobre 2024. Questo è il quadro strutturale di riferimento del progetto PINQuA-PNRR, senza alcuna variazione».
Quesito 5 - Dotazione di parcheggi
Chiediamo inoltre di sapere quanti posti auto sono disponibili, interrati e fuori terra, in tutto il nuovo comparto abitativo - esclusi quelli al servizio del supermercato - considerata la risaputa carenza di parcheggi in tutto il quartiere dell’Infrangibile e tenuto conto della presenza, nelle vicinanze, della Clinica Piacenza, secondo polo sanitario urbano dopo l’Ospedale Civile, praticamente privo di parcheggio.
L'Amministrazione risponde: «Il nuovo volto della ex Manifattura Tabacchi è espressione di un progetto unitario, che affronta in modo coordinato gli aspetti inerenti alla mobilità, agli spazi di sosta e alle infrastrutture, nel rispetto delle normative vigenti e con l'obiettivo di garantire un corretto funzionamento del comparto, così come la sua integrazione equilibrata nel contesto circostante.
La valutazione di impatto dell'insediamento, anche in relazione al numero di abitanti attesi, è stata oggetto di un confronto congiunto con tutti gli enti gestori  assicurando nel contempo il coordinamento con il Servizio Viabilità comunale per la progettazione delle strade, degli accessi e dei percorsi interni all'area. In questo assetto complessivo si inseriscono i parcheggi interrati e in superficie, in linea con gli standard richiesti».
Quesito 6 - Mobilità ciclabile
Chiediamo per quale motivo, in occasione di un intervento di questa dimensione e impatto, non siano state previste piste ciclabili – con percorso dedicato e in sicurezza – lungo le strade trafficate di via Raffalda e via Montebello. Carenza davvero inspiegabile alla luce dell’urgenza di strumenti per la mobilità sostenibile emersa nel Pums e nel Put. Ancor di più inspiegabile in presenza di una nuova scuola media.
L'Amministrazione risponde: «Tutte le scelte progettuali sono coerenti con le indicazioni del Biciplan, del PUMS e del PUT, privilegiando una rete ciclabile continua e sicura. All'interno del nuovo quartiere della ex Manifattura è già stata realizzata una ciclabile in sede propria, che lo attraversa longitudinalmente e garantisce collegamenti sicuri con i dintorni.
Si prevede inoltre su strada Raffalda una ciclabile riservata su sede stradale, con la messa in sicurezza degli incroci su via XXIV Maggio, via Cella, via Stradella e strada Gragnana. Se via Montebello non consente, ad oggi, la realizzazione di una pista ciclabile dedicata, si individua la vicina via Tortona come "strada ciclabile" così definita dal Codice della strada».
Quesito 7 - Alberature e verde urbano
Chiediamo infine per quale motivo, a fronte delle indicazioni illustrate dall’Ordine degli Agronomi in Commissione Comunale, per un’adeguata progettazione delle nuove alberature in ambito urbano, siano stati collocati alberi - nell’area antistante al nuovo supermercato - in spazi davvero esigui e tali da provocarne il danneggiamento da parte delle auto in parcheggio, con prevedibile difficoltà di futura crescita sana.
L'Amministrazione risponde: «Il progetto dell'area Conad è antecedente alla stesura del nuovo Regolamento urbano del verde privato, basandosi invece sugli standard del Regolamento edilizio che quantificava le superfici verdi senza entrare nel merito degli aspetti qualitativi delle alberatura. Abbiamo comunque intrapreso, dall'inizio del nostro mandato, un proficuo dialogo in tal senso con il soggetto attuatore, che ha acconsentito a introdurre elementi migliorativi. Sono state condivise con apicoltori ed esperti le essenze da piantumare, per favorire i processi di impollinazione e biodiversità: di qui l'inserimento dell'acero negundo nelle aiuole tra i parcheggi e di lagestroemia lungo la curva di via Montebello. Inoltre, Conad ha accettato di raddoppiare il numero complessivo delle piante.
Questa esperienza conferma l'importanza di una regolamentazione più avanzata del verde privato e rafforza il percorso intrapreso dall'Amministrazione per elevare la qualità ambientale e paesaggistica degli interventi urbani, ben al di là dei livelli minimi prescritti per legge».