Trevozzo, la vecchia canonica a rischio crollo

Se non si interviene subito potrebbe trascinare su se stessa parte della chiesa settecentesca e l'organo che suonò un ventiduenne Giuseppe Verdi. Servono 300mila euro

Redazione Online
|10 ore fa
Il parroco don Francois Kitenge- © Libertà/Fabrizio Tummolillo
Il parroco don Francois Kitenge- © Libertà/Fabrizio Tummolillo
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Di Fabrizio Tummolillo
La vecchia canonica della chiesa di Santa Maria Assunta di Trevozzo, frazione di Alta Val Tidone, sta collassando su se stessa e trascinando parte della settecentesca chiesa e della nuova canonica, edifici ai quali è strutturalmente connessa sui due lati della sua lunghezza. Un crollo rischierebbe di coinvolgere anche l’organo proveniente dal convento francescano di Santa Maria degli Angeli di Busseto che un ventiduenne Giuseppe Verdi suonò il 6 gennaio 1836 per la solennità dell’Epifania, compromettendo irrimediabilmente una delle ultime testimonianze del compositore ancora visibili nel Piacentino.
«La situazione è seria. Servono almeno 300mila euro solo per mettere in sicurezza tutto il complesso religioso e scongiurare crolli»: a don Francois Kitenge Owandji, da luglio parroco di Trevozzo, e Andrea Aradelli, che prima ancora d’essere vice sindaco di Alta Val Tidone è un parrocchiano attivo nella vita sociale della comunità, non resta che lanciare un appello a fedeli, imprenditori e istituzioni affinché mettano una mano sul cuore e una al portafoglio.
«La vecchia canonica, disabitata e abbandonata da decenni, è prossima al crollo di una parte del tetto in legno e dei suoi splendidi cassettoni - spiega don Kitenge -Questo sarebbe già di per sé un grave danno, ma è ancor più urgente intervenire perché il crollo potrebbe compromettere anche la cappellina laterale della chiesa con l’altare della Madonna», di fianco alla quale è collocato l’organo verdiano, suonato nelle celebrazioni e in occasione della rassegna “Antichi Organi. Un patrimonio da salvare” giunta alla 38esima edizione.