Aldo Rossi, l’architetto e le sue città in mostra al Maxxi

09 Marzo 2021 13:32

(ANSA) – ROMA, 09 MAR – “L’immaginazione e la fantasia non possono nascere che dalla conoscenza del reale”, diceva Aldo Rossi (1931 – 1997), architetto, teorico, primo italiano a vincere nel 1990 il Premio Pritzker. Un geniale visionario, innovatore e convinto sostenitore della responsabilità etica e culturale dell’architettura nei confronti del mondo. A raccontarlo è il Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che dopo la monografica su Giò Ponti, da domani e fino al 17 ottobre, inaugura Aldo Rossi. L’architetto e le città” La mostra, curata da Alberto Ferlenga con il coordinamento di Carla Zhara Buda, è il primo dei tre nuovi appuntamenti del museo che domani accoglie anche Ciao da Roma. Navin Rawanchaikul, progetto site specific dell’artista thailandese, a cura di Hou Hanru con Donatella Saroli (fino a maggio); e i progetti Green Diamond di Rachele Maistrello e Occult di Alba Zari, vincitrici del Premio Graziadei per la fotografia (fino all’11/4). Archistar ante-litteram, Rossi dedicò gran parte del suo interesse professionale alle città, oggi protagoniste della mostra al Maxxi, con oltre 800 pezzi tra documenti, carteggi, modelli, schizzi, disegni e fotografie dall’archivio di Aldo Rossi conservato nella Collezione MAXXI Architettura e dalla Fondazione Aldo Rossi, con prestiti dallo IUAV di Venezia, dal Deutsches Architektur di Francoforte e dal Bonnefantenmuseum di Maastricht. Più le immagini dei molti e importanti fotografi che si sono misurati con il suo lavoro, da Luigi Ghirri a Gabriele Basilico. Tra i progetti, l’incompiuto cimitero di Modena e il Teatro del mondo per la Biennale Architettura 1980. E poi, la celebre libreria Piroscafo per Molteni&C, i Quaderni azzurri, il disegno della celebre Città Analoga o i progetti per il Bonnefantenmuseum di Maastricht, il coloratissimo Schützenstrasse a Berlino e il Quartier Generale Disney a Orlando. (ANSA).

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