Bisio-Alberti, eterni amici ma non chiedete se siamo felici

17 Luglio 2020 16:48

(ANSA) – ROMA, 17 LUG – Due uomini seduti al bar. Parlano, parlano. Intorno a loro nessuno. Nemmeno i camerieri che dovrebbero portare da bere. Ma i due non ci badano. Parlano di tutto: mogli, figli, parenti, giovani e vecchi, avventure, tradimenti, scuola, medicina, amici, lavoro, criminalità. Sono benestanti e hanno tutto quello che si potrebbe volere, forse anche di più. Ma niente va, secondo loro, come dovrebbe andare. E la domanda è: “Ma tu sei felice?”. E’ così che Claudio Bisio e Gigio Alberti, amici da 40 anni, sin dai tempi della scuola del Piccolo Teatro di Milano, tornano in scena insieme con la lettura-spettacolo del libro di Federico Baccomo (Ma tu sei felice?, ed. Solferino), in prima nazionale, il 18 luglio, in apertura della 72/a Estate Teatrale Veronese (poi in tournée fino a settembre ). “Quel testo è una passione di Claudio da tantissimo tempo – racconta all’ANSA Alberti -. Con la scusa di invitarci a pranzo, un giorno mi sono ritrovato con lui sul divano a leggerlo, mentre figli e compagne ci aspettavano”. “La cosa che più mi diverte è il cinismo dei personaggi – spiega Bisio -. È una sorta di Aspettando Godot con due uomini, che in attesa di un cameriere rivelano i peggiori difetti dell’uomo: maschilismo, egocentrismo, razzismo, faciloneria, superficialità”. Quando scatta il lockdown, a Bisio viene l’idea di metterlo “in scena” a distanza, in una web series casalinga sui social, fatta con smartphone e aiuto delle famiglie. E ora, che i teatri sono riaperti, eccoli in palcoscenico sul serio. Ma loro due, Bisio e Alberti, sono felici? “Dipende da cosa intendi – rispondono citando il testo – Se per felice intendi uno che è soddisfatto di sé, di quello che fa, ed è felice, allora no. Ma se intendi uno che è soddisfatto di sé, di quello che fa, anche se non è proprio felice, allora sì. Posso dire che sono felice”. (ANSA).

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