Moda: Piccioli, il cyber sogno di Valentino tra ieri e oggi
21 Dicembre 2020 20:49
(ANSA) – ROMA, 21 DIC – “‘Valentino: Re-Signify Part One Shanghai’ non può essere definita con il termine mostra, ma non è neppure un semplice evento multidisciplinare. E’ piuttosto un modo di guardare al passato e di tradurlo nel presente. Ma non si tratta di replicarlo, né di riprodurlo in modo letterale. Risignificare implica la capacità di cogliere degli aspetti, dei particolari, delle prerogative. È re-contestualizzazione di dati, dettagli, frammenti di trascorse esperienze, secondo la propria sensibilità”. Parola di Pierpalo Piccioli, direttore creativo della maison Valentino, che lui ha sottoposto a un processo di “risignificazione” concettuale partita dal passato e proiettata nel futuro, trasformandolo in un progetto presentato alla stampa con una conferenza stampa digitale. Dal 19 dicembre al 17 gennaio, negli spazi della Power Station of Arts di Shanghai, prende vita questo evento-progetto multidisciplinare curato da Mariuccia Casadio e Jacopo Bedussi con un allestimento creato da Kennedy London. Nel progetto c’è un primo capitolo in cui i temi di Valentino sono stati estratti dall’archivio e dall’oggi per essere innestati in ambiti nuovi, concentrandosi su due codici precisi. Le Studs, ma anche l’universo estetico dell’Atelier, tra botanica e abilità artigianale. Un terzo codice è quello della Couture, o meglio del significato che Piccioli dà del concetto di Couture. E qui viene chiesto a Piccioli se ha senso in era Covid continuare a sfilare: Certo -risponde perentorio il couturier- la sfilata è l’unico linguaggio della moda, il suo solo mezzo espressivo”. Nel progetto sono incluse architetture illusorie, capi della maison dal passato o recenti, scarpe e accessori delle collezioni Valentino Garavani Rockstud e Atelier, abiti fuori scala della Couture of Grace and Light, opere degli artisti Jacopo Benassi, Cao Fei, Jonas Mekas, Stanley Mouse, Robby Müller, Quayola, Anna Ridler, Rachel Rose, Solve Sundsbo, Natália Trejbalová e Weirdcore. (ANSA).
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