Monae, le violenze contro i neri radicate nello schiavismo
14 Dicembre 2020 12:58
(ANSA) – ROMA, 14 DIC – Attrice, cantautrice (candidata otto volte ai Grammy), produttrice, attivista contro il razzismo (è fra le voci delle proteste del Black Lives Matter), la violenza e le discriminazioni di genere. Janelle Monae, classe 1985, come giovane afroamericana, ha sempre unito arte e impegno sociale. Un solco che prosegue come protagonista di Antebellum, il thriller horror sociale di Gerard Bush e Christoper Renz al debutto in Italia con Eagle Pictures su Amazon Prime Video il 14 dicembre. E’ il viaggio da incubo tra presente e orrori del passato con cui deve confrontarsi Veronica (Monae), autrice di libri di successo ed attivista per i diritti civili degli afroamericani. Specchiata nella sua realtà, quella parallela di una giovane schiava, Eden, in una classica piantagione ottocentesca (si è girato nei luoghi dove ne esisteva una reale, ndr) di proprietà di Elizabeth (Jena Malone) e Jasper (Jack Huston) sotto il controllo dello spietato Blake Denton (Eric Lange). Eden cerca il modo di sopravvivere con gli altri compagni e le altre compagne, fra le quali la ribelle Julia (Kiersey Clemons) a ogni genere di violenze, sperando in una via di fuga. Nel cast, fra gli altri, Gabourey Sidibe, Tongayi Chirisa e Lily Cowles. “Il passato, nelle parole di William Faulkner, non è mai passato – spiega Janelle Monae nell’incontro via streaming con i giornalisti -. Una cosa che Antebellum esplora è come sia tutto connesso, come il passato influenzi l’oggi. Non si può non pensare a come sia ancora viva in alcune forme la supremazia bianca. Un razzismo sistemico nell’oggi che ha le sue radici nell’ideologia che secoli fa ha portato al nostro rapimento dall’Africa, per essere portati in America. Per questo è importante non si dimentichi quel passato. Ora come risultato, ancora non abbiamo la libertà di di fare jogging senza essere uccisi, le donne nere ancora subiscono spropositati atti di violenza. Cosa succede oggi è legato a come siamo arrivati qui. Il film connette passato, presente e futuro”. Oggi “sono libera ma so di esserlo grazie alla lotta dei miei antenati, ed è qualcosa che voglio onorare”. (ANSA).
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