Oasis, al cinema il leggendario live a Knebworth 1996
14 Luglio 2021 14:44
(ANSA) – ROMA, 14 LUG – Il 27, 28 e 29 settembre arriva nei cinema italiani (il 23 settembre nel resto del mondo) il documentario “Oasis Knebworth 1996”, concerto della band inglese. I biglietti saranno in vendita da martedì 10 agosto, data che segna i 25 anni dalla prima delle due serate che hanno visto i fratelli Gallagher sul palco. Oasis Knebworth 1996, diretto dal regista vincitore di Grammy Award Jake Scott, è la storia del rapporto speciale tra gli Oasis e i loro fan, che hanno reso possibile la realizzazione del più grande concerto degli anni ’90. Il film è costruito attorno a materiale d’archivio con contenuti inediti, filmati del backstage, oltre a interviste con la band, gli organizzatori e ai fan presenti. Le due serate da record si sono tenute il 10 e l’11 agosto 1996, con oltre un quarto di milione di giovani fan da tutto il mondo che confluirono a Knebworth Park, nell’Hertfordshire. Il live andò sold out in meno di 24 ore, stravolgendo tutti i record del botteghino britannico. Gli organizzatori stimarono che la band avrebbe potuto vendere due se non tre volte tanto. Più del 2% della popolazione del Regno Unito aveva tentato di comprare i biglietti. Questi concerti vennero organizzati in un momento in cui il Regno Unito si stava lentamente riprendendo da un decennio di recessione. In uscita dagli anni ’80, lo stato d’animo della nazione stava cambiando. Una resurrezione nel campo artistico-culturale stava dando vita alla Cool Britannia e, nella loro ascesa fulminea, gli Oasis incarnavano l’ottimismo e l’audacia ritrovati. Nei concerti di Knebworth una setlist piena di classici, dall’apertura con Columbia e Acquiesce fino a Champagne Supernova, Don’t Look Back In Anger, Live Forever, da I Am The Walrus (accompagnata dall’orchestra) a Wonderwall (prima canzone degli anni ’90 a superare il miliardo di stream su Spotify). Liam Gallagher spiega: “Knebworth per me è stato il Woodstock degli anni 90. Le uniche cose importanti erano la musica e le persone. Non mi ricordo molto di quel concerto, ma non lo dimenticherò mai. È stato biblico”. (ANSA).
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