Sindaco Alzano, il 2020 un’unica grande notte
06 Marzo 2021 15:41
(di Manuela Messina) (ANSA) – ALZANO LOMBARDO, 06 MAR – “Il 2020 è stato un’unica grande notte, faccio ancora fatica a trovare le parole per descrivere quello che è successo nelle due settimane centrali di marzo. In quel momento non si vedeva una soluzione. Non c’era ossigeno, non c’erano saturimetri, non c’erano mascherine. E’ stato difficile mantenere la lucidità”. Camillo Bertocchi è il sindaco di Alzano Lombardo, uno dei comuni della Val Seriana travolti dall’ondata di contagi e morti da coronavirus della scorsa primavera. Per il sindaco è difficile fare un bilancio di quanto è accaduto. A un anno dalle chiusure generalizzate per contenere il contagio, ancora vengono decisi lockdown sul territorio italiano, le mascherine sono obbligatorie e il numero dei decessi è impressionante. “Per noi la fase 1 non è mai finita. Abbiamo vissuto e patito di persona che cosa significa fare i conti con il virus e ne conosciamo molto bene la pericolosità”. Uno dei momenti simbolo dei mesi appena trascorsi è stato sicuramente il trasporto delle salme dei cittadini bergamaschi con i camion militari. “E’ stata una sconfitta totale, nel 2020 mai avremmo immaginato una cosa del genere. Addirittura non avere avuto la possibilità di dare un ultimo saluto, un ultimo abbraccio, a un familiare o a un caro amico. Eravamo totalmente travolti dal dolore”. Ancora oggi Bertocchi trattiene a stento l’emozione: “Sono tantissime le storie che mi hanno segnato, ma quello che mi ha generato maggiore senso di frustrazione e di impotenza è stato quando i miei concittadini mi telefonavano per chiedermi bombole d’ossigeno. E non potevo essere di nessun aiuto”. Dal suo punto di vista, l’estate, con l’apertura di ristoranti e discoteche, è trascorsa in modo “assurdo, incomprensibile, per via di una grande sottovalutazione del rischio”. L’anno scorso il sindaco aveva lanciato un appello di prudenza ai ragazzi, e continua a farlo ancora oggi. Sui vaccini, Bertocchi confida che siano “l’unica grande speranza”. E se il calendario va a rilento “manca la materia prima”, allora secondo il primo cittadino sono necessari “interventi forti da parte dello Stato per tutelare l’interesse principale, ovvero la salute dei cittadini”. (ANSA).
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