Siria: ancora non si trovano i resti dell’archeologo ‘padre Palmira’

14 Aprile 2021 20:05


(ANSAMed) – BEIRUT, 14 APR – Non sono ancora stati ritrovati i resti del corpo dell’archeologo siriano Khaled al Assaad , noto come “Il pade di Palmira” – dopo sei anni dalla sua decapitazione da parte dell’Isis. Lo ha detto oggi Tareq al Assaad, figlio del rinomato scienziato, citato dai media siriani dopo che, alcune settimane fa, c’era stato l’annuncio del ritrovamento di resti umani che sarebbero potuti appartenere ad Assaad. “Le autorità ci hanno appena informato che i risultati del DNA non sono compatibili con i dati di mio padre”, ha detto il figlio dell’archeologo, decapitato nel 2015 all’età di 80 anni nell’anfiteatro romano di Palmira, a est di Damasco. A febbraio scorso era stato sempre il figlio a esprimere un cauto ottimismo sul fatto che le spoglie ritrovate allora potessero appartenere al padre. L’Isis era stato dichiarato sconfitto in Siria nella primavera del 2019 ma negli ultimi mesi si è registrata una recrudescenza degli attacchi compiuti dai suoi combattenti. Khaled al Assaad, noto per la sua lealtà politica al governo centrale di Damasco, era nato proprio a Palmira nel 1934. Sin dagli anni ’60 si era dedicato al lavoro di archeologo, collaborando con diverse missioni straniere. Era figlio d’arte: dal padre archeologo aveva ereditato anche la posizione di direttore dei Beni culturali di Palmira. Così come suo figlio Tareq, di recente nominato direttore dei Beni culturali di Palmira. Durante i primi anni del conflitto siriano, scoppiato nel 2011, Assaad si era adoperato per mettere in salvo quanti più reperti possibili dalla zona di Palmira. Nel 2015, quando le forze governative si erano ritirate dall’area lasciando campo aperto all’Isis, Assaad era stato catturato dai jihadisti, molti dei quali originari della stessa Palmira. Ma non aveva rivelato il luogo dove erano stati nascosti i reperti nemmeno sotto tortura. Un atteggiamento che gli è valso il titolo di “martire” ma anche l’uccisione per decapitazione avvenuta tra le rovine dell’anfiteatro di Palmira. Il suo corpo era stato poi esposto appeso a un palo della luce. Assaad aveva ricevuto diverse onorificenze durante la sua attività e anche post mortem, tra cui alcuni riconoscimenti in Italia. (ANSAMed).

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