Smutniak, racconto Livia Drusilla, prima vera femminista
10 Maggio 2021 14:36
(ANSA) – ROMA, 10 MAG – “La prima regola del potere è la sopravvivenza. Ma quella è sempre con me”. Sono le parole con le quali conosciamo Livia Drusilla in Domina, la nuova serie Sky Original che debutterà per intero su Sky e NOW il 14 maggio, con tutti e gli otto episodi subito disponibili, in onda anche ogni venerdì su Sky Atlantic. Terza e ultima moglie di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, donna intelligente, ambiziosa, brillante, potente consigliera del marito, è considerata da alcune teorie storiografiche la mente politica che avrebbe influenzato molte sue scelte. Nel ruolo della protagonista adulta (Livia adolescente e poco più che ventenne ha il volto di Nadia Parkes) troviamo un’intensa Kasia Smutniak. “Mi ha affascinato che il progetto fosse costruito intorno a una figura storica fondamentale per la sua epoca ma raccontata poco e cosi poco conosciuta oggi. Parlarne mi è sembrato importante ancora di più nel momento che viviamo- spiega l’attrice -. Abbiamo bisogno di storie su donne forti ma anche fragili e soprattutto che hanno avuto un grande impatto. E farlo in un progetto che raccontasse quest’epoca da un punto di vista femminile, era decisivo”. Il cast del racconto comprende Matthew McNulty (Augusto, interpretato nei primi due episodi da a Tom Glynn-Carney); Claire Forlani, Colette Dalal Tchantcho, Liam Cunningham e Isabella Rossellini che tratteggia con grande carisma la matrona di un lupanare, Balbina. La serie, girata a Cinecittà prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions, è creata e scritta da Simon Burke. Fondamentale l’apporto per l’ambientazione dei costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci e le scenografia di Luca Tranchino. Per Kasia Smutniak “Livia forse è stata la vera prima femminista, ha creato leggi apposta per le donne, che consentissero loro di mantenere le proprietà e non perdere i figli dopo il divorzio. Allora le donne erano come oggetti di riproduzione. Questa è una storia che ci dice come 2000 anni fa fossero stati fatti dei passi avanti poi cancellati. E’ un allarme che vale anche oggi, ci dice come certe conquista possano essere messe a rischio”. (ANSA).
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