Terra Promessa, l’epopea degli ebrei sopravvissuti

19 Gennaio 2021 16:35

(ANSA) – ROMA, 19 GEN – Esce per il Giorno della Memoria (On Demand su CG Digital, iTunes, Google Play, Chili) Terra Promessa che racconta una vicenda incredibile e poco nota: l’epopea dei sopravvissuti ai campi di concentramento, estraniati, senza radici, senza un posto dove andare, trasportati clandestinamente da Aliyah Bet, progenitore del Mossad, in Israele, nel paese che si stava costruendo. Questo flusso, per la maggior parte dell’est Europa, di derelitti umani, di orfani che di notte chiamavano mamma e papà, di persone che avevano perso tutto e avevano vissuto l’inferno dei campi, ha attraversato il nostro paese, dalle Alpi raggiungendo tante località – da Merano a Fano, a Monopoli, La Spezia, Marina di Pescia Romana nel grossetano, a Santa Maria al Bagno vicino Nardò in Puglia – per poi, tra incredibili difficoltà, riuscire a partire su pescherecci costruiti da loro stessi o su navi giunte appositamente, in una traversata clandestina dello stesso Mediterraneo che oggi vede la rotta percorsa al contrario dai migranti. Il film documentario di Daniele Tommaso, prodotto dall’Istituto Luce-Cinecittà, è una scoperta continua di posti, di volti, di storie minime e di grandi personaggi come Ada Sereni e il polacco Yehuda Arazi, il grande condottiero di questa odissea, uomo dei servizi segreti israeliani, considerato oggi per la sua opera tra i fondatori del moderno stato di Israele. “Ho impiegato due anni a realizzare questo documentario – racconta all’ANSA Daniele Tommaso – che ha tantissime immagini degli archivi del Luce e di altri archivi che ho potuto utilizzare, dallo Steven Spielberg Jewish Film Archive al film The Illegals di Meyer Levin che nel ’47 aveva filmato il viaggio di una di queste navi. Via via che venivo a conoscenza delle storie, delle rotte di queste centinaia di persone che attraversavano a piedi le montagne, venivano ammassate nei camion, pativano situazioni terribili con l’obiettivo di raggiungere la terra promessa, mi è apparsa davanti una incredibile mappa dell’Italia accogliente”. Tra i tanti episodi il teatro 5 di Cinecittà che Ada Sereni e l’organizzazione avevano trasformato nell’immediato dopoguerra in ricovero per famiglie di sopravvissuti ai campi di sterminio. (ANSA).

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