Tokyo: cancellare le Olimpiadi costerebbe13,8 mld di euro

25 Maggio 2021 22:29


(ANSA) – TOKYO, 26 MAG – Un’eventuale cancellazione delle Olimpiadi di Tokyo, previste per questa estate, avrebbe un costo di circa 1.810 miliardi di yen, l’equivalente di 13,8 miliardi di euro. E’ la stima del Nomura Research Institute, che avverte come un nuovo stato di emergenza in Giappone – attualmente allo studio per via della impennata delle infezioni da Covid, rappresenterebbe una perdita ancora più consistente per le casse dello stato. L’analista della Nomura, Takahide Kiuchi, ha quantificato in 147 miliardi di yen il valore dei benefici economici dall’organizzazione dei Giochi senza l’afflusso degli spettatori stranieri, rispetto ai 1.660 miliardi di yen nel caso si fossero svolti con regolarità, con la presenza del pubblico dall’estero. Gli ultimi sondaggi di metà maggio dell’agenzia Kyodo evidenziano come circa il 60% degli intervistati sia contrario allo svolgimento dell’evento sportivo, pronunciandosi per la loro cancellazione. In base ai calcoli della Nomura il primo stato di emergenza entrato in vigore nella primavera del 2020 ha provocato un ammanco a livello economico di 6.400 miliardi di yen, e il secondo – tra gennaio e marzo di quest’anno, una perdita di 6.300 miliardi. Quello attuale, introdotto il 25 aprile, porterà ad un rosso di 1.900 miliardi di yen, suscettibile ad un’ulteriore revisione al rialzo nel caso di un’estensione di altre tre settimane. “Le stime allo studio mettono in evidenza come una decisione sulla sostenibilità dei Giochi dovrebbe essere formulata sulla base dell’impatto dei rischi di un aumento dei contagi di Covid, e non dal punto di vista delle perdite economiche”, ha precisato Kiuchi. La settimana scorsa il vicepresidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), John Coates, aveva detto che le Olimpiadi di Tokyo, in calendario tra il 23 luglio e l’8 agosto, si svolgeranno anche in occasione di uno stato di emergenza. Secondo le stime degli analisti l’economia giapponese registrerà la seconda contrazione trimestrale consecutiva dopo il meno 1,3% nel periodo gennaio-marzo. (ANSA).

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