Turismo sconta la crisi più nera, appello del Papa

27 Settembre 2020 20:48


(ANSA) – ROMA, 27 SET – Non c’è stato mai un momento di crisi come questo per il turismo, di sicuro negli ultimi 40 anni. E cioè da quando l’Onu ha deciso che il 27 settembre sarebbe stata celebrata la Giornata Mondiale del turismo. Giornata che oggi è stata celebrata con tanta speranza ma anche con forte preoccupazione. Né la crisi economica globale del 2009, né la Sars, né addirittura le Torri Gemelle sono riuscite a mettere in ginocchio il settore come il Covid-19. In tutto il mondo, gli arrivi dei turisti internazionali – secondo l’Unwto, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di turismo – sono crollati del 93% a giugno rispetto allo stesso mese del 2019. Nella prima metà del 2020 si è registrato un calo complessivo del 65% con una perdita di 440 milioni di arrivi internazionali e circa 460 miliardi di dollari di entrate. Una cifra pari a 5 volte la perdita registrata nella crisi del 2009. Per l’Italia in cui si sono azzerate di botto le presenze degli stranieri e sono scese quelle dei connazionali – secondo i calcoli di Coldiretti – solo durante i 3 mesi estivi ci sono stati 23 miliardi di mancati introiti. Ma è chiaramente la punta dell’iceberg, perché con i contagi che continuano a salire e la situazione non buona in molti paesi del mondo, non si va verso un miglioramento nonostante gli aiuti messi in campo dal Governo e la ripresa sarà molto lenta. A portare la sua vicinanza a questo settore così duramente colpito oggi è sceso in campo papa Francesco. “La pandemia ha colpito duramente questo settore così importante per tanti Paesi. Rivolgo il mio incoraggiamento a quanti operano nel turismo, in particolare alle piccole imprese familiari e ai giovani” ha detto auspicando che tutti i problemi e le attuali difficoltà “possano presto risolversi”. Apprezza le parole del Pontefice il ministro Dario Franceschini che le definisce di “importanza straordinaria per far capire a tutti i decisori politici italiani e europei che il turismo è il settore più drammaticamente colpito dalla crisi”. “Quando si chiuderà questa parentesi – dice il ministro – il turismo in Italia tornerà più forte e impetuoso di prima”. (ANSA).

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