Ue, ricollocamenti e rimpatri sponsorizzati obbligatori

23 Settembre 2020 13:18


(ANSA) – BRUXELLES, 23 SET – “Tutti gli Stati Ue dovranno mostrare solidarietà verso i Paesi sotto pressione: potranno farlo o con i ricollocamenti, o con i rimpatri sponsorizzati. Sono queste le due componenti fondamentali del meccanismo di solidarietà obbligatorio”. Così la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, presentando col vicepresidente Margaritis Schinas il nuovo Patto per asilo e migrazione. Con “i rimpatri sponsorizzati gli Stati dovranno rimpatriare – entro otto mesi – una quota di migranti dal Paese di primo ingresso. Se entro otto mesi non saranno effettuati tutti i rimpatri, lo Stato partner accoglierà sul suo territorio quanti restano da allontanare”. Il meccanismo permette contributi anche col rafforzamento delle capacità, come ad esempio la costruzione di centri di accoglienza. Il regolamento di Dublino pone tutta la responsabilità per il migrante entrato illegalmente nell’Ue sul Paese di primo ingresso, salvo alcuni casi, e presenta “scappatoie che permettono ai migranti di fuggire e andare a chiedere asilo nello Stato di sua scelta. Questa proposta chiude le scappatoie e introduce modifiche che consentono una distribuzione più giusta della responsabilità”. è stato spiegato. Citando esempi di alleggerimento della responsabilità, Johansson spiega: “Se il migrante ha già un parente nell’Ue, il Paese in cui risiede il congiunto sarà responsabile anche per il nuovo arrivato. Se il migrante in precedenza ha lavorato o studiato in uno Stato diverso dal primo ingresso, quel Paese sarà responsabile”. “Il meccanismo di solidarietà, con i ricollocamenti ed i rimpatri sponsorizzati, scatterà in modo automatico per i migranti che vengono salvati in mare. Ma anche il Paese di sbarco ne dovrà accogliere una parte:”non ci saranno più soluzioni ad hoc” ad ogni sbarco, perché ci saranno indicazioni precise e prefissate, sulla base della valutazione della Commissione europea. (ANSA).

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