“Rinnovare e potenziare il garante dei detenuti”. Che invocano il ritorno di Gromi

15 Ottobre 2012 19:57

I tre consiglieri grillini (in primo piano) e Samuele Raggi dell’Idv (primo a sinistra dietro di loro) hanno votato contro la costituzione della commissione delle elette

“Ripristinare al più presto il garante dei detenuti, magari con poteri aumentati”. E’ la posizione emersa nel corso della riunione di maggioranza che si è tenuta prima del consiglio comunale.
Il mandato di Alberto Gromi è decaduto con la fine della precedente amministrazione, il Comune deve pubblicare un nuovo bando, che però potrebbe richiedere tempi decisamente lunghi. L’idea di parte della maggioranza è dunque quella di riaffidare l’incarico allo stesso Gromi, magari con maggiori potenzialità. A sostenere questa ipotesi ci sono gli stessi carcerati: pare infatti che al sindaco Paolo Dosi sia arrivata una lettera firmata da numerosi detenuti in cui si chiede la conferma di Gromi per l’ottimo lavoro svolto.
“Come Moderati – ha spiegato Lucia Rocchi – crediamo che il garante dei detenuti debba essere ripristinato in tempi brevissimi, perché è una figura molto importate e ha rappresentato un vanto per la nostra città. In maggioranza tutti concordiamo su ciò, così come è unanimamente riconosciuto come positivo il lavoro svolto dal professor Gromi. Ma visto che siamo in un momento di rinnovo, perché non prevedere nel bando ancora più poteri, come previsto dalla legge, in modo che sia più tutelato anche nei confronti della direzione”.

COMMISSIONE DELLE ELETTE: MAGGIORANZA DIVISA
Della questione-garante ha parlato oggi la maggioranza prima di iniziare il consiglio, senza sapere che pochi minuti dopo si sarebbe spaccata sul primo punto all’ordine del giorno: la costituzione della commissione delle elette. Roberto Colla dei Moderati si è astenuto come quasi tutto il Pdl, contro hanno votato i grillini e soprattutto Samuele Raggi dell’Italia dei valori, aprendo un piccolo caso. “Penso che le problematiche dell’universo femminile – ha detto – possano essere trattate al meglio dalle 4 commissioni consiliari, senza bisogno di istituirne un’altra, con aggravio delle spese”.

PROVINCIA, SI LAVORA A DOCUMENTO CONDIVISO
Infine, discussione sull’accorpamento della Provincia di Piacenza con quella di Parma. “Un dibattito tardivo”, secondo l’azzurro Tommaso Foti, che ha ammonito sui rischi concreti che corre il nostro territorio: “Il Comune capoluogo perderà a cascata prefettura, questura, Comandi dei carabinieri e della Finanza, Agenzie fiscali e così via: ecco perché il referendum per andare in Lombardia può rappresentare una soluzione. Sperando che il governo si convinca a discutere in Parlamento di questo tema così importante per la vita di milioni di persone”. Maggioranza e opposizione stanno cercando un’intesa su un documento condiviso che preveda la tutela del nostro territorio.

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