Vola l’export e risorge il mercato interno per le industrie piacentine, ma cala l’ottimismo per il 2018

27 Luglio 2018 10:45

 

Solo segni positivi per le industrie piacentine nel primo semestre del 2018. L’indagine congiunturale effettuata da Confindustria Piacenza tra i suoi associati rivela che nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2017, sono aumentati fatturato complessivo (+9,20%), fatturato interno (+6,81%), fatturato estero (+11,94%) e occupazione (+0,90%).
Nell’indagine, svolta interrogando aziende che rappresentano circa 3 miliardi di euro di fatturato e 9.000 addetti, non è compresa l’edilizia.

Tutti i settori presentano dati positivi in termini di fatturato. In particolare quello meccanico (il gruppo di imprese più rappresentativo dell’economia provinciale) registra un incremento del 11,38%.
Bene anche i settori tessile, arredamento, legno, chimica/plastica ed altri (+6,99%), alimentare (+4,73%) e il settore dei materiali edili (+4,83%).
Particolare impulso alle vendite è fornito dall’export, con il fatturato oltre confine che segna infatti un incremento a due cifre (+11,94%). Anche in questo caso i risultati più significativi arrivano dalle imprese meccaniche (+12,93%), seguite dalle imprese varie (+9,46%) e dalle imprese alimentari (+7,09%).
La sorpresa più positiva arriva dal mercato interno, che per le industrie piacentine cresce del 6,81%, con una punta del 10,49% nel settore meccanico.
Quinto semestre consecutivo con segni positivi per l’occupazione, che aumenta dello 0,90%.

Questi dati confermano sostanzialmente le previsioni degli imprenditori contenute nel precedente rapporto, datato fine 2017. Quelle per il secondo semestre 2018 sono meno ottimistiche.
Solamente il 2% degli imprenditori si attende una calo del proprio fatturato e quasi uno su due (47%) ne prevede un aumento, in linea con quanto emerso nella precedente rilevazione.
Ma, rispetto a sei mesi fa, il 9% degli imprenditori teme un calo di quelli in arrivo da oltreconfine e l’8% prevede una diminuzione degli ordini complessivi. Il 40% degli intervistati si aspetta un aumento degli ordini totali (erano il 53%) e il 36% prevede di veder crescere le proprie vendite estere (erano il 43%). “Un’incertezza – spiegano – alimentata da un contesto generale caratterizzato dal rallentamento di alcune economie e da minacce daziarie le cui conseguenze sono difficilmente prevedibili”.

IL RAPPORTO DI CONFINDUSTRIA

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