Si apre venerdì con “La Bohème” la stagione d’Opera 2019/2020

16 Dicembre 2019 15:40

È tra le opere più amate di sempre: un inno alla giovinezza, alla poesia e all’amore, tra passione e tragedia. L’inaugurazione della Stagione d’Opera 2019/2020 del Teatro Municipale di Piacenza è affidata a La Bohème di Giacomo Puccini, nell’ambito del Progetto Opera Laboratorio 2019, con la regia di Leo Nucci, in scena venerdì 20 dicembre alle 20.30 e domenica 22 dicembre alle 15.30.
La “prima” sarà preceduta, martedì 17 dicembre alle ore 19.30, dalla speciale anteprima #Bohème18, realizzata grazie al sostegno di Iren e riservata ai giovani che compiono diciotto anni nell’arco della Stagione 2019/2020; mercoledì 18 dicembre alle ore 15.30 sarà invece il momento dell’anteprima per le scuole.

Su libretto di Giuseppe Giacosa e del piacentino Luigi Illica, quest’ultimo protagonista di un lungo omaggio durante tutto l’arco dell’anno da parte del Teatro Municipale di Piacenza in occasione del centenario della morte (1919-2019), La Bohème è proposta nel nuovo allestimento nato dalla coproduzione tra Fondazione Teatro Comunale di Modena, dove ha debuttato lo scorso ottobre nell’ambito delle celebrazioni dedicate a Luciano Pavarotti, la Fondazione Teatri di Piacenza e la Fondazione Pergolesi Spontini, in collaborazione con l’Opéra de Marseille.
Sul podio il maestro Aldo Sisillo dirige l’Orchestra Filarmonica Italiana, il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati e le Voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza istruite da Mario Pigazzini.  Ad affiancare Leo Nucci torna l’affiatato team creativo del Progetto Opera Laboratorio, nato a Piacenza nel 2013: Salvo Piro regista collaboratore, Claudio Centolavigna alle scene, Artemio Cabassi ai costumi, Claudio Schmid alle luci. In scena giovani cantanti che hanno approfondito lo studio del ruolo sotto l’esperta guida di Nucci: a interpretare Mimì il talentuoso soprano calabrese Maria Teresa Leva, artista che ha già all’attivo importanti debutti in Italia e all’estero che ne hanno segnato la rapida ascesa professionale. Con lei, nella parte di Rodolfo, il giovane tenore Azer Zada, originario della Repubblica dell’Azerbaigian, già applaudito al Teatro La Fenice di Venezia e su prestigiosi palcoscenici, e Lucrezia Drei nel ruolo di Musetta, giovane soprano milanese già apprezzata dalla critica in numerosi teatri. A completare il cast i giovani Francesco Cascione (Marcello), Stefano Marchisio (Schaunard), Maharram Huseynov (Colline), Gianluca Lentini (Benoit/Alcindoro), Raffaele Feo (Parpignol).

Opera in quattro quadri ispirati alla serie di racconti Scènes de la vie de bohème dello scrittore francese Henri Murger, rappresentata per la prima volta nel 1896 al Teatro Regio di Torino, La bohème porterà il pubblico nella Parigi di metà Ottocento con un allestimento di impianto tradizionale e “natalizio”: “Quello che ho cercato di fare non è la tradizione, ma l’origine – sottolinea Leo Nucci – All’inizio del primo atto Illica e Giacosa parlano di poesia: noi abbiamo cercato, con la scenografia, con i costumi e la messa in scena, di fare della poesia. E se non si vedrà la regia, vorrà dire che avremo lavorato bene: tutto deve scorrere come un racconto”.

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