Da The Who a Stewart Copeland: il grande abbraccio tra il rock e l’orchestra sinfonica

Tra i concerti recenti c’è stato quello degli Who con l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Ma l’abbraccio tra le rockstar e le orchestre sinfoniche è sempre più frequente. L’operazione spesso dà frutti buoni: penso a Peter Gabriel o al tributo ai Pink Floyd della Royal Philharmonic Orchestra, tanto per citare alcuni concerti a cui ho assistito. A testimoniarlo ci sono anche i dischi e i video delle varie performance. Piaccia o meno, è un dato di fatto che, di frequente, il rock, forse per decretare di essere divenuto un “classico”, riveda le proprie canzoni storiche con arrangiamenti sinfonici; e le orchestre, da parte loro, si prestano al gioco, in parte per l’introito che certi tour mondiali garantiscono ed in parte perché rimodernarsi, ponendosi in maniera più vicina ai gusti di tutti (magari anche a quelli dei giovani), aiuta ad attrarre una fetta di nuovo pubblico.
Non solo applaudo all’idea, ma, a questo punto, attendo con piacere l’arrivo di Stewart Copeland, presto in Italia per alcune date, che vedrò il 25 luglio a Firenze con il suo l’omaggio sinfonico ai mitici Police.
Et voilà! Come riconoscere, in un battibaleno, che la musica della nostra adolescenza è diventata un “classico”. (Speriamo di diventarlo un po’ anche noi, bypassando la vecchiaia…)

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