La gara del “calcio in faccia” fa un’altra vittima: l’arbitro rassegna le dimissioni

21 Ottobre 2015 17:00

Gli allievi del nuovo corso per arbitri di calcio

Gli allievi del nuovo corso per arbitri di calcio

“Dopo aver visto ragazzini scannarsi come assatanati, dico basta”. E’ soltanto uno dei passaggi più significativi della lettera, indirizzata all’Associazione Italiana Arbitri di Piacenza, con la quale un direttore di gara dice addio al mondo arbitrale. Non si tratta però di un arbitro qualsiasi. La missiva porta la firma del fischietto di Turris-Borgonovese, campionato Allievi provinciali, del 30 settembre scorso e divenuta la partita del calcio in faccia, quello scagliato da un giovane calciatore ad un avversario a terra spedito al pronto soccorso con setto nasale fratturato e una manciata di denti lasciata sul manto erboso. Cinque e due anni di squalifica a due calciatori della Turris, due mesi di stop all’allenatore neroazzurro, tutti coinvolti a vario titolo in una vicenda dai contorni che sanno di vergogna e che hanno spinto la giacchetta nera di quell’incontro a rassegnare le proprie dimissioni.

Quando un arbitro si dimette, è una sconfitta per tutta l’associazione – ha dichiarato il presidente Aia, Domenico Gresia -. Non è finita: a causa di questo episodio, sono stati oltre una decina gli allievi del corso, partito da pochi giorni, ad aver desistito. Si tratta di ragazzini di quindici anni i cui genitori hanno imposto loro di abbandonare la strada dell’arbitraggio perché considerata troppo pericolosa. Se questa è l’idea comune, credo sia giunta l’ora di fermarsi e riflettere per bene”.

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