Dire “basta” alla violenza, anche quella economica: l’impegno di Emil Banca

26 Novembre 2023 05:00

Anche quest’anno Emil Banca ha lanciato una campagna per dire no alla violenza sulle donne, declinando il messaggio in maniera da focalizzarsi sulla sua interpretazione in chiave economica. Forse una violenza ancora più subdola, perché più nascosta, sotto traccia, e che spesso non viene nemmeno percepita come tale.

Con la campagna “Fatteli Bastare!” Emil Banca ha voluto sottolineare che anche le parole sono violenza, perché anticamera di abusi, dinamiche di controllo economico e svalutazione delle donne. È stato scelto di evidenziare nel messaggio il tema del linguaggio, su cui la Banca lavora anche al proprio interno, nella convinzione che possa contribuire al cambiamento culturale necessario.

Femminicidi e gravi casi di violenza domestica, purtroppo, riempiono i giornali a cadenza quasi giornaliera. Le oltre 100 donne uccise da inizio anno sono un dato allucinante, ma non l’unico. Lo studio “Ciò che è tuo è mio. Fare i conti con la violenza economica” pubblicato da WeWorld, l’organizzazione italiana indipendente impegnata da oltre 50 anni con progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario, dimostra come la violenza economica di genere sia altrettanto diffusa anche se nell’opinione pubblica è un tema che fatica ad imporsi. Realizzato con Ipsos e diffuso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il rapporto fotografa una situazione in continuo peggioramento. Una donna su due, ovvero il 49% delle donne intervistate, dichiara infatti di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate. Più di una donna separata o divorziata su quattro (28%) dice di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Nonostante questa fotografia allarmante la violenza economica è però considerata “molto grave” solo dal 59% degli italiani. A peggiorare il quadro della situazione, la presenza di forti stereotipi di genere che ancora permeano la nostra società. Più di un italiano su quattro (27%), infatti, pensa che la violenza dovrebbe essere affrontata all’interno della coppia, il 15% degli italiani pensa che la violenza sia frutto di comportamenti provocatori delle donne e il 16% degli uomini, contro il 6% delle donne, pensa che sia giusto che in casa sia l’uomo a comandare.

«Da tanti anni siamo partner di WeWorld in diverse iniziative che sostengono pienamente i diritti delle donne e nel giugno scorso abbiamo ottenuto il Certificato di conformità alla UNI PdR 125:2022 rispetto al sistema di gestione per la parità di genere – spiega il direttore generale della Bcc presente a Piacenza e in tutta l’Emilia, Matteo Passini – Nel nostro Piano di sostenibilità abbiamo assunto diversi impegni per contrastare il gender gap, sia quello interno alla nostra organizzazione che quello che viene generato dai nostri comportamenti. Conoscere i fenomeni è il primo passo per riuscire a risolverli».

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