La terapia anti-Covid con anticorpi monoclonali presto utilizzata anche a Piacenza

25 Marzo 2021 17:15

Parte da Bologna, ma dovrebbe arrivare presto anche a Piacenza, la somministrazione di anticorpi monoclonali su pazienti colpiti dal Covid.
La Regione Emilia Romagna ha già ricevuto dal ministero della Salute oltre 2.500 trattamenti destinati ad altrettanti pazienti. Domani ne arriverà un altro migliaio.
Le confezioni saranno distribuite a tutte le Aziende sanitarie e Ospedaliero-Universitarie del territorio in proporzione all’incidenza dei nuovi casi di Covid diagnosticati nel periodo che va dall’8 al 14 marzo 2021.

Il “profilo” tipo a cui è indirizzata questa tipologia di cura è il paziente con un quadro clinico lieve moderato che non necessita quindi di ricovero, che presenta però un rischio molto elevato di evolvere verso una forma grave. La Regione ha già predisposto raccomandazioni per l’impiego dei monoclonali.

Il sistema sanitario regionale si dota quindi di un’arma in più per combattere il Coronavirus: gli anticorpi monoclonali sono molecole biologiche create in laboratorio in grado di riconoscere, legare e neutralizzare in maniera specifica un determinato antigene.
La prima terapia, a base di un monoclonale singolo (il Bamlanivimab), è iniziata a Bologna su un paziente ed è gestita dagli infettivologi del Policlinico Sant’Orsola.

La terapia a base di anticorpi monoclonali (che vanno somministrati per via endovenosa entro pochi giorni dai sintomi) necessita di un “proponente”, che sarà prevalentemente il medico di base del paziente o un medico dell’Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali attive su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini.
Affinché venga prescritta, però, è necessario il via libera di un “validatore”, una figura ospedaliera che validi la proposta terapeutica e abbia l’accesso al registro dell’Aifa, al fine di avere la fornitura del farmaco da parte della farmacia ospedaliera. Ciò dovrà avvenire in stretta collaborazione con il livello territoriale.

Infine, occorre definire il luogo, la modalità di infusione e di monitoraggio post infusione (occorre osservare il paziente per l’ora successiva): a questo proposito, ci sono realtà territoriali in cui si sta lavorando per poter somministrare a domicilio i farmaci, mentre la maggior parte si sta organizzando per la somministrazione all’interno di ambulatori ospedalieri.

L’ASSESSORE REGIONALE RAFFAELE DONINI
“Percorriamo questa nuova strada con fiducia – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini – confidando che la terapia con gli anticorpi monoclonali possa essere efficace, soprattutto per ridurre i rischi di complicanze gravi in pazienti con particolari quadri clinici. Le nostre strutture sanitarie sono pronte; come Regione, abbiamo subito predisposto specifiche indicazioni organizzative, indispensabili per un utilizzo il più possibile proficuo”.

In Emilia-Romagna, dunque, e nello specifico a Ferrara (punto di riferimento regionale per la consegna di queste terapie) sono già arrivate 507 confezioni di Bamlanivimab (necessarie per altrettanti trattamenti) e 2011 di Bamlanivimab + Etesevimab (di queste, circa 805 vengono subito consegnate alle farmacie ospedaliere, pari al 40% del totale). Nel frattempo, è atteso domani l’arrivo di ulteriori 995 confezioni di Casirivimab + Imdevimab (che consentiranno altrettanti trattamenti).

IL SERVIZIO DI MICHELE RANCATI 

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