Ristoranti, ipotesi riaperture da maggio. Due metri al chiuso, uno all’aperto

15 Aprile 2021 12:47

“Negli esercizi di ristorazione che prevedono posti a sedere non si consuma al banco dopo le 14. Nei locali al chiuso vanno rispettati i due metri di distanza, all’aperto si riduce a un metro: in entrambi i casi va tenuta la mascherina quando non si è seduti”. Lo prevede la bozza delle linee guida per la riapertura delle attività, che le Regioni sottopongono a Governo e Cts e che dovrebbe diventare attuativa da maggio. Tra le altre misure, la consultazione online del menu, il contingentamento degli ingressi in modo che la capienza del locale assicuri il mantenimento di almeno due metri di distanza. La distanza di almeno due metri tra i clienti è prevista anche al banco.

L’ipotesi di riaperture progressive a partire da maggio rilancia le speranze delle regioni e oggi, in occasione del vertice con il governo, prende il via quello che può essere considerato il percorso verso “l’uscita dall’incubo”, come ha auspicato lo stesso ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini.

La bozza delle linee guida che le Regioni sottoporranno al governo prevede anche l’obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema e teatri, anche se vaccinati, sottolineando che ad oggi le indicazioni scientifiche non escludono la possibilità che chi sia stato immunizzato possa contagiarsi comunque e diffondere il virus.

“Si ritiene che il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali – scrivono le Regioni – non sostituisca il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali ad esempio il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione delle mani e delle superfici”.

Sul tavolo dell’incontro ci sono le proposte dei governatori, che spingono per la gran parte a riaperture progressive e alla revisione dei parametri per i colori. Ma si discuterà anche del tema scuole, con la speranza di poter rivedere in aula tutti gli studenti delle superiori, al 100%. Un’ipotesi fortemente voluta dallo stesso premier Mario Draghi, ma sulla quale peserà la curva dei contagi.
Domani è prevista una nuova riunione della cabina di regia del governo.

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