I fratelli Caruso in isolamento. “Mai sciolto il vincolo associativo con la ‘ndrangheta”

28 Giugno 2019 04:01

I fratelli Giuseppe e Albino Caruso si trovano rinchiusi in isolamento non solo perché possano evitare di comunicare tra loro e con altri detenuti su temi riguardanti le indagini per ‘ndrangheta che martedì hanno portato al loro arresto nell’ambito dell’operazione Grimilde. Il gip bolognese Alberto Ziroldi spiega l’esclusione di altri tipi di misura più lievi per due ragioni essenziali: “Sia in ragione della sostanziale continuità nel tempo della condotta illecita, sia dell’assenza di dati di conoscenza suggestivi di una completa o significativa rescissione del vincolo associativo“. In sostanza, secondo gli inquirenti, non ci sarebbero elementi per credere il loro allontanamento dal clan Grande Aracri, che allunga i suoi tentacoli criminali da Modena a Piacenza, con base operativa e decisionale del Reggiano. I Caruso sono considerati dagli inquirenti figure di spicco dell’organizzazione e devono rispondere a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione e truffa.

Entrambi, assistiti dagli avvocati Luigi Salice e Romina Cattivelli, durante l’interrogatorio di garanzia alle Novate si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Vengono descritti come molto provati, sia fiscamente, sia moralmente.

 

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