Cento anni fa nasceva Dordoni, pioniere dei parà piacentini
Carlo, fratello di Pino (olimpionico a Helsinki), fu maestro di decine di appassionati dell'aria. Il ricordo dell'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia
Filippo Lezoli
|20 ore fa

Al centro il parà piacentino Carlo Dordoni
“Il piacentino dalle ali di seta”. Così era definito Carlo Dordoni, cognome che fa venire alla mente il passo tacco-punta del più celebre fratello Pino, olimpionico nella marcia alle Olimpiadi di Helsinki del 1952. Eppure Carlo, di cui ricorre nel 2025 che sta per concludersi il secolo dalla nascita, con centinaia di lanci all’attivo e una lunga carriera come istruttore di paracadutismo, è da annoverare fra i paracadutisti piacentini più rappresentativi di sempre. A Piacenza opera una sezione dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia, sodalizio che raccoglie i paracadutisti della Brigata Folgore e personale civile che vuole avvicinarsi al paracadutismo come pratica sportiva, che su iniziativa del paracadutista Valerio Porcari, di Italo Brizzolesi ed Ernesto Sagone, ha ricordato Dordoni e le sue doti di uomo e sportivo. Di professione era agente di commercio, ma alla domenica e per le feste comandate era un paracadutista. Era anche piacentino del sasso, campione italiano juniores di atletica leggera (nella marcia sui 50 e 20 km, guarda caso proprio la disciplina portata alle stelle dal fratello). Il battesimo dell’aria lo ebbe nel 1955 a Tassignano, in provincia di Pisa, dopodiché seguirono numerosi lanci in quasi tutte le avio superfici d’Italia: a Bologna, con l’asso del paracadutismo Sauro Rinaldi, si lanciò da un aereo C-119 “Fairchild”, amichevolmente conosciuto nel mondo aeronautico come “vagone volante”. Ma Dordoni non frequentava solo il cielo, era assiduo frequentatore anche della palestra in via Pietro Giordani: è stato infatti istruttore per tanti allievi e “anziani”, nonché per tanti neofiti che si preparavano, soprattutto psicologicamente, al primo lancio.

