La mattina “disconnessa” di 400 studenti

Nel campetto di San Sepolcro tre ore senza dispositivi elettronici, solo giochi, balli e gare per conoscersi meglio

Redazione Online
|7 mesi fa
Fotoservizio di Mauro Del Papa
Fotoservizio di Mauro Del Papa
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Hanno bisogno di sentirsi ascoltati. Te lo dicono guardandoti dritto negli occhi. Sono i ragazzi e le ragazze di oggi, quelli etichettati come Gen 2.0, Generazione social, Gen Z, etichette che si sfaldano appena li senti parlare. Ce n’erano più di duecento ieri mattina nel campetto di San Sepolcro, tutti a cellulari e pc spenti. Hanno giocato, ballato, gareggiato, si sono divertiti e sfidati per conoscersi meglio. Belli carichi e soddisfatti, convinti che «esperienze così, a ritrovarsi faccia a faccia, parlarsi, sfiorarsi, stringersi la mano, abbracciarsi, dovrebbero essere la normalità più che l’eccezione». Sebastian, terza I Isii Marconi, tiene a sottolinearlo cogliendo uno dei mali di questo nostro tempo: «Non ci si parla più perché nessuno si fida più di nessuno». Si stacca dal suo gruppo di lavoro, insieme a Youssra e Xavier, terza F del Casali, per concedere un’intervista prima di rituffarsi in questa mattinata “disconnessa” che conclude il percorso “Connessioni oltre gli sche(r)mi” compiuto in quattro mesi di riflessioni in classe su criticità e utilità della web comunication stimolati dagli educatori messi in campo da Fondazione La Ricerca. «Tre ore fuori dalla canalizzazione delle piattaforme online – per dirla con le parole del coordinatore del percorso Carlo Grassi – liberi dalle logiche ipnotiche di prestazioni continue dettate dal digitale, scoprono che nelle cose semplici c’è l’umanità che ci appartiene».
Nove le classi piacentine coinvolte (Istituti Isii Marconi, Cassinari-Tramello, Romagnosi-Casali) da questo progetto di educazione al digitale realizzato con il finanziamento della Fondazione di Piacenza e Vigevano. In apertura di mattinata Giovanna Palladini del nuovo cda ha sottolineato come le reti relazionali e l’agire comune siano tra gli obiettivi al centro delle azioni più importanti messe in campo dalla Fondazione di via Sant’Eufemia.