Controlli sul mercato/2, la Finanza sequestra 1.800 griffe false
Le Fiamme Gialle hanno individuato un commerciante che esponeva capi di marca a prezzi concorrenziale. Erano taroccati. Trovato anche un lavoratore in nero
Redazione Online
|4 ore fa

Sul mercato di Piazza Duomo la Guardia di Finanza di Piacenza, in collaborazione con gli agenti della Polizia locale, ha posto sotto sequestro circa 1.800 capi di abbigliamento e rilevato un lavoratore privo di regolare contratto di assunzione. L’attività - fa sapere la Guardia di Finanza in una nota - trae origini da una serie di sopralluoghi e perlustrazioni effettuati in occasione dei rituali giorni dedicati al mercato cittadino, nel corso del quale erano sorti sospetti per alcuni esercenti ambulanti intenti alla vendita di articoli di abbigliamento recanti marchi di note case di moda.
I finanzieri in forza al Gruppo di Piacenza, unitamente al personale della Polizia Locale, hanno individuato un commerciante che esponeva – in forma ambulante – sui propri banchi, numerosi capi di vestiario di note griffe della moda a prezzi concorrenziali. Nutrendo dubbi sull’autenticità di alcuni marchi esposti, sono state svolte approfondite attività investigative volte ad analizzare le etichette e i codici seriali dei prodotti.
«All’esito dei riscontri - spiega la Finanza - effettuati attraverso l’esame della documentazione contabile esibita dall’esercente e del patrimonio informativo presente nelle banche dati in uso al Corpo, i finanzieri, considerato il fondato sospetto della natura non originale dei prodotti in vendita, nonostante l’elevata somiglianza con i capi autentici, procedevano al sequestro della merce presente e degli ulteriori capi contenuti in un magazzino, nella disponibilità del commerciante, per 1800 articoli di abbigliamento».
Nella stessa giornata le fiamme Gialle hanno anche effettuato controlli in materia di lavoro rilevando, nell’occasione, un soggetto sprovvisto di regolare contratto di assunzione, motivo per il quale il datore di lavoro è stato sanzionato amministrativamente e diffidato a regolarizzare il rapporto con il suo dipendente di fatto.

