Il parroco dice messa, arriva la polizia. Il vescovo: "Osservare rigidamente le misure di sicurezza"

Redazione Online
|5 anni fa
Il parroco dice messa, arriva la polizia. Il vescovo: "Osservare rigidamente le misure di sicurezza"
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Il tema delle messe domenicali continua a creare dibattito: sono tanti, anche a Piacenza, coloro che vorrebbero poter partecipare di persona alle celebrazioni, anche se le disposizioni governative proibiscono gli assembramenti per ridurre il rischio di diffusione del Coronavirus.

Questa mattina la polizia è intervenuta, su segnalazione di alcuni residenti, alla chiesa di Borgotrebbia dove don Pietro Cesena stava celebrando la messa di fronte a una ventina di fedeli. Agenti in borghese hanno atteso all’esterno la fine della funzione, poi hanno acquisito le informazioni del caso, parlando anche con il sacerdote.

Una vicenda delicata: secondo i provvedimenti anti-Covid, le celebrazioni religiose non sono vietate, ma non si possono svolgere di fronte a persone, proprio per evitare assembramenti.

Il parroco ha spiegato che stava officiando la funzione della domenica e alcuni fedeli sono liberamente entrati, mantenendo sempre la distanza di sicurezza tra loro. La questura sta effettuando approfondimenti.
Sul tema è intervenuto il vescovo di Piacenza e Bobbio Gianni Ambrosio, con una lettera aperta indirizzata a tutti i parroci della Diocesi, facendo anche esplicito riferimento a quanto accaduto questa mattina.

Ecco il testo:
Ai presbiteri e diaconi,

ritengo doveroso ricordare ai tutti voi la necessità di osservare le

misure di sicurezza che la Conferenza Episcopale Italiana ha comunicato e più volte

ribadito, sempre in stretto contatto con il Ministero dell’Interno e con la Segreteria di

Stato della Città del Vaticano.

Sono misure che, con sofferenza di tutti, dobbiamo osservare con rigore, come

più volte ho comunicato, anche in comunione con i Vescovi dell’Emilia Romagna. Si

possono discutere, certo, ma sono da osservare ovunque, soprattutto poi in quei

luoghi, come qui a Piacenza, ove abbiamo una tremenda responsabilità, perché il

numero dei contagi e dei defunti è impressionante.

Ricordo pure che la non osservanza di queste misure comporta una

‘contestazione’ da parte delle Forze dell’ordine, come purtroppo accaduto oggi.

Come Padre e Pastore, so che quanto è accaduto è stato mosso da una volontà

di bene e di amore per l’Eucarestia e per il popolo così sofferente, ma questo ci aiuti a

vivere ancora più strettamente in comunione e a ricercare il bene di tutti.

Speriamo che entro pochi giorni ci possa finalmente essere la possibilità di una

parziale partecipazione alle celebrazioni, nel frattempo chiedo un comportamento

responsabile da parte vostra.

Vi ringrazio e vi saluto con affetto.

                                                                               Gianni Ambrosio, vescovo