Ponte chiuso, code e rabbia lungo i percorsi alternativi
Caos nelle ore di punta, uno dei tratti più critici è a Mucinasso. Molti problemi alla viabilità anche sulla strada per Corte
Valentina Paderni
|2 mesi fa

Code a Mucinasso - FOTO PADERNI
Sono passate solo 48 ore dalla chiusura del ponte sul Nure (che durerà almeno sei mesi) e sulle strade provinciali alternative alla Via Emilia, regna il caos negli orari di punta. Il traffico veicolare maggiore si concentra soprattutto la mattina e il tardo pomeriggio: negli orari di ingresso scolastico e di uscita dagli uffici e dalle aziende.
Code e lunghe attese sono state più volte segnalate a Mucinasso, lungo la strada provinciale 6. La circolazione è regolata da un semaforo che, come già spiegato dal vicesindaco di Piacenza Matteo Bongiorni, non può essere spento perché garantisce l’unico sbocco di immissione sulla provinciale dei veicoli da via Pietro Nuvolone. Si potrà eventualmente tentare di agire sui tempi del rosso e del verde per rendere la circolazione il più fluida possibile. Fatto sta che il rosso sulla provinciale, tra le 7.30 e le 8.30 circa, crea file di oltre 2 chilometri, fino alla rotonda di località Crocetta di San Polo.
Enormi disagi si verificano ad ogni incrocio stradale, tra la statale 10 e la provinciale 587 per Cortemaggiore, in località Croce Grossa, tra la strada per Muradello e la provinciale 587, tra la strada provinciale 53 e la provinciale 587, tra la strada provinciale 30 e la 587: laddove c’è uno stradello che si immette sulla provinciale che collega Cortemaggiore a Piacenza, si creano code e attese. Il tutto si traduce in orari di percorrenza che, negli orari di punta, portano gli utenti della strada ad arrivare a destinazione con ritardi esagerati. E poco sopportabili.
Anzi, la pazienza è al limite, il nervoso è tanto, per chi deve arrivare puntuale o vuole tornare a casa il prima possibile dopo una giornata di lavoro. I commenti più frequenti sono «è delirante » oppure «è vergognoso». Il traffico è intenso, i mezzi pesanti e agricoli sono parecchi. I controlli comunque non mancano. La polizia stradale ha organizzato una serie di monitoraggi che impegna le varie forze dell’ordine (polizia locale e carabinieri) a vigilare sui punti critici del territorio per garantire la maggior fluidità del traffico, verificare che i divieti introdotti dalle ordinanze siano rispettate ed evitare incidenti. Ognuno sta facendo la propria parte per limitare i disagi. Eppure i disagi si avvertono. E non si è capaci di tollerarli.
Ponte di barche? Impossibile Per chi ancora reclama a gran voce la costruzione di un ponte alternativo, va ricordato che il Genio pontiere dell’esercito interviene gratuitamente solo in riposta ad una calamità naturale che distrugge il manufatto da sostituire. Un ponte di barche non è fattibile sul Nure, dato che non garantisce un flusso d’acqua costante. Per fare un ponte, è stato spiegato, deve poi esserci anche lo spazio per realizzare una viabilità di supporto parallela alla Via Emilia. Ma lo spazio manca, visto che il ponte è circondato da una zona residenziale e produttiva-commerciale.

