Tablet dei consiglieri comunali, in pochi lo usano

Consegnati nell’autunno 2023. L’obiettivo dichiarato era ridurre gli sprechi di carta e digitalizzare i documenti necessari all’attività consiliare

Thomas Trenchi
|2 settimane fa
Tablet dei consiglieri comunali, in pochi lo usano
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Quando va bene, la spina del tablet è collegata alla ciabatta vicino ai microfoni, ma lo schermo resta nero. Spento. Quando va male, il dispositivo è chiuso nella scatola. Pochi, pochissimi consiglieri comunali - una minoranza non legata a colori politici - utilizzano davvero i tablet acquistati dall’ente pubblico con l’idea, rimasta teoria, di ridurre l’utilizzo della carta durante i lavori del “parlamentino” cittadino. La spesa? Non enorme, circa 6mila euro, ma simbolica: anche cifre contenute fanno discutere quando si parla di soldi pubblici.
Si tratta di Samsung Galaxy Tab A8, consegnati nell’autunno 2023. L’obiettivo dichiarato era ridurre gli sprechi di carta e digitalizzare i documenti necessari all’attività consiliare. La fatica delle stampanti non è da poco: un bilancio di previsione conta circa 500 pagine, moltiplicate per 32 consiglieri. I tablet avrebbero dovuto rendere le sedute più rapide: un emendamento improvviso da trasmettere in aula? Basta un clic. Nella realtà, però, i dispositivi non hanno mai decollato. Alcuni li rifiutano addirittura in aula, preferendo i fogli.
La minoranza critica la scelta: «Non c’è stato un confronto con noi - osserva Patrizia Barbieri, civica di centrodestra - e oggi molti non li usano. Personalmente, non ne vedo l’utilità». Sara Soresi (FdI) rincara: «All’inizio si pensava che i tablet fossero un passo verso la digitalizzazione e il superamento del cartaceo. Ma pochi li utilizzano davvero». Dalla maggioranza, invece, difendono lo strumento: «Per documenti lunghi, i tablet sono utili e limitano la stampa di centinaia di pagine - spiega Andrea Fossati (Pd) - ma non possono sostituire del tutto la carta».