Novate è una polveriera, due agenti picchiati in carcere
L'autore della prima violenza è un detenuto in isolamento. Era in trattamento avanzato il recluso che ha colpito il secondo poliziotto

Simona Segalini
|14 ore fa

Carcere Novate, Piacenza
Un giovane agente di polizia penitenziaria in servizio alle Novate di Piacenza ieri mattina è stato aggredito da un detenuto sottoposto al regime 14 bis, ovvero a sorveglianza speciale per chi compromette la sicurezza o l’ordine penitenziario, basata sulla loro pericolosità. Il grave episodio si è consumato nel reparto di isolamento all’interno del padiglione vecchio delle Novate. Il detenuto - un italiano con già analoghi episodi alle spalle - ha sferrato un pugno violentissimo al volto all’agente che è caduto a terra dove è stato nuovamente colpito con pugni e calci. Il giovane è stato soccorso dai colleghi e condotto all’ospedale, dove la prognosi comunicata dai sanitari sarebbe di dieci giorni. Ha subìto un trauma cranico e una momentanea perdita di coscienza.
Erano trascorse soltanto poche ore, quando - attorno alle 15 e 30 - un secondo agente della penitenziaria è stato preso violentemente a ceffoni da un detenuto presente nel reparto di trattamento avanzato nel nuovo padiglione delle Novate. Anche questo agente, per ferite a uno zigomo e all’occhio, è stato condotto al pronto soccorso.
A dare notizia della prima aggressione il sindacato Sappe, col segretario nazionale Francesco Campobasso, Giovanni Battista Durante, segretario aggiunto e Amato De Ruosi, delegato regionale (che ha in seguito comunicato il secondo episodio di aggressione), e l’Uspp, col segretario regionale Gennaro Narducci, intervenuti sulla stessa vicenda con due comunicati distinti. Le aggressioni si sono consumate in un clima già rovente, che vede all’interno della casa circondariale diretta da Andrea Romeo 575 detenuti, un centinaio oltre la capienza fisiologica, e ripetuti interventi di parte sindacale affinché si ponga termine all’invio di altri detenuti, in particolare i soggetti ritenuti pericolosi.
Il Sappe, riguardo al primo episodio, aveva espresso «piena solidarietà al collega ferito», ponendo con forza l’attenzione sulla «necessità urgente di affrontare in modo strutturale la gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche, soggetti che troppo spesso diventano protagonisti di episodi di violenza inaudita nelle carceri italiane».
«È indispensabile – hanno dichiarato Campobasso e Durante – che il detenuto responsabile venga immediatamente trasferito presso altro istituto e che l’Amministrazione metta in campo tutte le azioni necessarie per tutelare la sicurezza e l’incolumità del personale, ma soprattutto è urgente che il Parlamento legiferi per modificare la legge di chiusura degli ospedali psichici giudiziari, come indicato dalla Corte costituzionali a gennaio del 2022».

