Travo si spacca sul percorso turistico, il parroco: «Rischio per il sagrato»

Crescono i dubbi sul progetto di un collegamento tra il centro e il Lungotrebbia. Si profila una raccolta di firme per dire no

Cristian Brusamonti
|5 ore fa
La nuova scala
La nuova scala
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L’idea di collegare direttamente il centro storico di Travo con la passeggiata “Dea Minerva” non piace a tutti. Anzi, tra i cittadini serpeggia un doppio malcontento: da una parte il rammarico per non essere stati informati preventivamente del progetto da parte dell’amministrazione comunale, dall’altra il timore di compromettere irreversibilmente la zona del sagrato della chiesa di Sant’Antonino Martire, punto da cui dovrebbe partire la nuova scala di collegamento al Lungotrebbia. Di fronte a queste preoccupazioni, potrebbe prendere il via presto una raccolta di firme per tentare di bloccare il progetto dell’amministrazione comunale, finanziato attraverso i fondi per le Aree Interne.
Benché all’incontro di presentazione del nuovo collegamento turistico abbiano partecipato poche persone, ora i cittadini hanno deciso di far sentire la propria voce attraverso altri canali. A farsi portavoce dei malumori è il nuovo parroco, don Omar Bonini, che anche nel corso dell’ultimo incontro pubblico non ha risparmiato critiche al progetto. L’iter del nuovo collegamento, che interessa terreni di proprietà della parrocchia, era stato infatti avviato dall’ex parroco don Costantino Dadda, che si era al contrario mostrato inizialmente disponibile a cedere al Comune anche superfici superiori a quelle strettamente necessarie per la realizzazione del passaggio pedonale.
«Desidero precisare che la Curia non ha ancora ceduto alcunché al Comune e che quindi il progetto non può dirsi definitivo» spiega don Bonini.