Charlie Hebdo, piacentina giornalista a Parigi: “No al panico”

08 Gennaio 2015 12:04

Pierfrancesca Graviani (2)-800

“È l’attentato più inumano e con più morti che ha vissuto Parigi negli ultimi anni, ma quello che mi sento di dire a chi si sta preoccupando dall’Italia è che non c’è un clima di panico. La città è scossa e sull’attenti, ma non è paralizzata”.

Sono le parole di Pierfrancesca Graviani, giornalista del canale Kto television, piacentina, ma da circa 20 anni residente a Parigi. L’attacco al Charlie Hebdo che ieri ha causato 12 morti, ha toccato tutta la popolazione, non solo il mondo dell’informazione. “In tutta la Francia – spiega – ci sono state già molte manifestazioni per combattere questo attacco barbaro”.

Secondo Graviani quello che è successo ha reso la Francia più unita: “Se volevano attaccare il giornale e uccidere Charlie Hebdo, sono riusciti a sollevare una voglia di battaglia contro gli atti terroristici che nulla hanno a vedere con le religioni”.

La giornalista spiega che la vigilanza oggi è aumentata molto. La sua redazione è stata profondamente scossa dall’accaduto: “Quello che è successo non ci farà tacere, stiamo preparando degli speciali per dimostrare che si va avanti nel nome della democrazia, della libertà di stampa e della libertà in generale”.

“Seguivo il disegnatore Cabu, una delle vittime dell’attentato di ieri, quando ero adolescente in tv, perché faceva trasmissioni rivolte ad un pubblico giovane” ricorda Veronique Pichon, francese, da 16 anni a Piacenza. “Non si può morire per un pensiero” afferma ai microfoni di Telelibertà.

Pichon è intervenuta oggi pomeriggio alla manifestazione davanti alla Prefettura, insieme ad “Acif”, la sezione culturale Italo francese di Piacenza.
Davanti alla sede cittadina del palazzo del Governo si è svolto infatti un sit-in silenzioso organizzato da Forza Italia, senza simboli di partito. “Solidarietà al popolo francese” ha affermato Jonathan Papamarenghi: “Gli amministratori forzisti – ha aggiunto – non accoglieranno la proposta del Prefetto di ripartire l’accoglienza dei profughi in arrivo su tutto il territorio, fino a quando non ci sarà un controllo che garantisca ai cittadini sicurezza”.

In difesa della libertà di stampa e di pensiero l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna esprime solidarietà ai colleghi francesi:
Il comunicato dell’Ordine giornalisti

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