Povertà: oltre 300 famiglie piacentine aiutate con il reddito di solidarietà

17 Luglio 2018 16:42

Cambia e cresce il Reddito di solidarietà, la misura voluta dalla Regione per contrastare la povertà: e in Emilia-Romagna, a oggi, sono già oltre 8mila i nuclei familiari a cui è stato assegnato il RES, pari a circa 20mila persone. Un contributo economico mensile associato a un programma di attivazione e reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari per il quale la Giunta regionale ha stanziato 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019.

A livello territoriale, nella provincia di Bologna sono stati 1.792 i nuclei familiari ad aver già ottenuto il RES, 896 in quella di Modena, poi Reggio Emilia (591), Ravenna (552), Ferrara (524), Parma (598), Rimini (496), Forlì-Cesena (514) e Piacenza (323). Tutti i territori sono dunque attivi e impegnati nel contrasto alla povertà assoluta.

E il Reddito di solidarietà si allarga: sale l’importo minimo e sarà erogato per più tempo, con una platea di soggetti più ampia. Da giugno sono infatti in vigore nuove regole. Il contributo mensile per una persona passa dagli attuali 80 a 110 euro – cifra minima garantita – fino a un massimo di 352 euro per un nucleo composto da 6 persone Quanto ai requisiti, potrà essere richiesto con un Isee non superiore a 6 mila euro l’anno, il doppio rispetto ai 3mila precedenti, e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro. Sale inoltre da 12 a 18 mesi la durata del beneficio, trascorsi i quali non potrà essere rinnovato se non dopo sei mesi, e soltanto per un anno.
Infine, è necessaria la residenza in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi continuativi.
“Il Reddito di solidarietà è ormai una realtà ampiamente diffusa in tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna e questo è motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione per noi”: a sottolinearlo la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini.

 

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