Colecistite acuta: a Piacenza tecnica rivoluzionaria. Sette pazienti trattati con successo

08 Febbraio 2020 05:00

Una nuovissima tecnica è approdata al reparto di Gastroenterologia ed Epatologia dell’ospedale di Piacenza per il trattamento di coliche biliari complicate da colecistite acuta, l’infiammazione acuta e severa della cistifellea, che si genera quando i calcoli presenti all’interno di questo organo determinano l’insorgenza di fortissimi dolori addominali associati a nausea, vomito e febbre alta. L’innovativa metodica permette di evitare l’intervento chirurgico posizionando una protesi nella colecisti per via endoscopica e collegarla allo stomaco. Occorrono solo pochi minuti per metterla in pratica e il paziente migliora in poche ore e può essere addirittura dimesso il giorno dopo. Sono già stati trattati sette pazienti e il reparto è tra i primissimi in Italia ed Europa ad attuare questa tecnica approfondita in un centro di ricerca a Parigi. I potenziali pazienti che ogni anno potrebbero beneficiare di questa particolare metodica, a Piacenza, sono almeno una trentina.

A spiegare meglio la situazione clinica in cui si inserisce questo nuovo trattamento endoscopico all’avanguardia è il primario del reparto di Gastroenterologia, Giovanni Aragona. “In Italia, circa il 10% della popolazione (6 milioni di italiani) è portatrice asintomatica di calcoli della colecisti, questo vuol dire che spesso la loro diagnosi avviene per caso durante l’esecuzione di una Tac o di una ecografia addominale eseguita per altri motivi. Di questi, il 10 o 20%, durante la propria vita, svilupperà invece le temibili coliche biliari che spesso portano le persone a rivolgersi al pronto soccorso e in alcuni casi si verifica una complicanza chiamata appunto colecistite acuta. Il trattamento standard nei casi in cui la terapia medica non risponda, prevede la rimozione chirurgica dell’organo – spiega Aragona – eseguito in maniera eccellente dall’equipe chirurgica di Patrizio Capelli, primario della chirurgia generale e dall’equipe della neonata chirurgia d’urgenza guidata dal Gaetano Cattaneo coadiuvata dal corpo medico degli anestesisti diretti da Massimo Nolli. Alcuni pazienti però presentano un elevato rischio chirurgico e anestesiologico perché molto anziani o perché portatori di altre patologie. Su pazienti, considerati ‘fragili’, aggiunge Aragona, e solo in pochissimi centri all’avanguardia italiani ed europei, è possibile intervenire in maniera mininvasiva con un esame endoscopico, una specie di gastroscopia, che permette un rapido drenaggio della colecisti infiammata all’interno dello stomaco, risolvendo in maniera definitiva una grave situazione clinica. Abbiamo iniziato con questa procedura rivoluzionaria mininvasiva da alcuni mesi – aggiunge Aragona – e i risultati sono stati subito stupefacenti. Nel giro di soli 5-15 minuti è possibile svuotare una colecisti infetta senza intubare il paziente e senza intervenire con un taglio chirurgico e questo si traduce in un miglioramento clinico sin da subito, con scomparsa della febbre nel giro di qualche ora e la normalizzazione degli esami ematici in 6-12 ore. Il paziente viene dimesso 1-2 giorni dopo la manovra in condizioni generali ottime e tutto ciò, dal punto di vista medico è a dir poco sorprendente”.

 

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