In città chiusi musei e mostre. Papamarenghi: “Senza turismo evitiamo di sprecare risorse”

31 Gennaio 2021 00:05

I centri nevralgici della cultura a Piacenza restano in stand by. Da lunedì 1 febbraio la regione tornerà in zona gialla con la possibilità di riaprire i musei, (solo nei giorni feriali e con ingressi contingentati), ma le attività delle principali pinacoteche della città restano ferme. Alla Galleria Ricci Oddi sono in corso i lavori di manutenzione e la mostra dedicata al “Ritratto di Signora” di Klimt prevista a marzo slitterà a data da destinarsi. “E’ una situazione in divenire ed è difficile stilare un programma preciso alla luce della pandemia da Covid e delle restrizioni che cambiano continuamente –sottolinea il neopresidente Fernando Mazzocca. Lo spazio XNL, nei giorni scorsi, ha “smontato” la mostra “La Rivoluzione siamo noi” e quindi resterà chiuso. “Abbiamo tante idee, ma l’emergenza non ci consente di realizzarle concretamente nell’immeditato – spiega Giorgio Milani. Anche i musei civici di Palazzo Farnese resteranno chiusi al pubblico. L’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi sta valutando la ripartenza a marzo: “Aspettiamo che ci si possa spostare anche tra le regioni, riaprire ora sarebbe un investimento economico sprecato. I musei non assolverebbero alla loro funzione pienamente. I piacentini visiterebbero le strutture principalmente nei weekend, quando siamo costretti a chiudere”.

Riapre invece al pubblico il 2 febbraio, la Galleria Biffi Arte, invitando a visitare l’attesa mostra “Paesaggi e altri pezzi di cuore” di Ludovico Mosconi, a cura di Chiara Gatti. Finora la si era potuta intravedere soltanto attraverso un “assaggio” allestito nella vetrina che affaccia su via Chiapponi, a Piacenza, con l’esposizione di dieci lavori, indicativi delle principali tematiche affrontate nella retrospettiva.

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