Cosimo Franco un anno dopo: “Bisognava vaccinare prima i ragazzi”

24 Febbraio 2021 00:03

“Il vaccino è la grande speranza di uscire dal tunnel del Covid. Ma dal punto di vista della campagna vaccinale io avrei invertito l’ordine di vaccinazione. Avrei iniziato prima con i 15enni e i più giovani. Sono loro che portano la malattia dentro le case. La maggior parte degli anziani non esce di casa”. E’ il parere di Cosimo Franco, primario di Pneumologia dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, interpellato da “Libertà” sullo stato dell’epidemia a un anno di distanza dallo scoppio. Per Franco la battaglia contro il Covid è ancora lunga ed è destinata a continuare “almeno fino alla fine dell’anno, fino a quando cioè non saremo tutti vaccinati”. Franco si dice terrorizzato dal virus esattamente come durante la prima ondata. “In un anno il Covid si è portato via 90mila vite, peggio di una guerra mondiale. Certo che sono ancora terrorizzato. E sa quale è la cosa che mi fa più rabbia? Che ci sono ancora persone che si lamentano perché restano chiusi gli impianti da sci. Oppure i bar e i ristoranti. Ma stiamo scherzando? I ristori, ben inteso, sono sacrosanti. Ma qui parliamo di una malattia che provoca 9mila morti al mese.
Noi sanitari siamo stanchi, lavoriamo senza sosta da più di un anno. Franco vede nel lockdown l’unica soluzione al momento percorribile: “Non vedo altre soluzioni in questa fase. In Germania, Francia e Inghilterra hanno fatto così e i decessi sono molto diminuiti”.

Tra l’altro porta anche la firma di Franco un importante studio pubblicato sulla prestigiosa rivista, l’European Respiratory Journal che evidenzia come “pazienti affetti da gravissima insufficienza respiratoria derivante da Covid possono evitare l’intubazione”.

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