Restituite le scarpe rubate al 13enne. “Baby gang preoccupano, già segnalate”

29 Aprile 2021 13:09

Restituite le scarpe rubate a uno studente di 13 anni in via Damiani, che ieri – al termine delle lezioni – è stato costretto a tornare scalzo fino a casa. Ma la vicenda non si chiude qui. “Le baby gang preoccupano e il nostro istituto non resta fermo a guardare”, interviene Alberto Mariani, preside della scuola media Carducci. “Abbiamo segnalato alle forze dell’ordine questi gruppi di ragazzi iscritti per lo più alle superiori nella zona. I casi di teppismo giovanile si verificano non solo in via Damiani ma anche nei giardini vicini alla parrocchia Nostra Signora di Lourdes. A volte le baby gang si piazzano pure all’ingresso o all’uscita della nostra scuola, in posizioni defilate per aspettare gli alunni più piccoli”.

Ieri il tredicenne è stato affrontato da tre coetanei, i quali gli hanno ordinato di togliersi le scarpe e consegnarle, bloccandolo e afferrandolo per la maglia. Il fatto è stato denunciato dal padre ai carabinieri. E i responsabili stamattina (29 aprile), forse per paura o – si spera – mossi da un ritrovato senso civico, hanno deciso di far riavere le scarpe rubate alla dirigenza scolastica dell’istituto di via Damiani. “Abbiamo già avvertito i genitori – dice la docente Maria Rita Marceca, responsabile del plesso – le Nike sono state riportate a scuola in maniera anonima, passando da uno zaino all’altro di qualche studente. Il fenomeno delle baby gang, comunque, ci preoccupa parecchio. Ogni mattina, all’orario d’ingresso delle classi, cammino attorno all’istituto per controllare la situazione. Mi è capitato di sventare alcune risse, avvertendo subito la polizia municipale”.

“LA SCUOLA RESTA UN LUOGO SANO E SICURO” – “L’episodio comporta un forte impatto sulla nostra comunità scolastica – prosegue il preside Mariani – dobbiamo impegnarci tutti affinché queste situazioni non si ripetano più. In questi giorni lo studente della Carducci, vittima della baby gang, rimane a casa, per scelta della famiglia. Noi lo aspettiamo il prima possibile, pronti a sostenerlo. La scuola c’è, in sicurezza”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI

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