Allarme cinghiali, incontro in prefettura: “Servono interventi veloci ed efficaci”

29 Luglio 2021 19:10

Si è tenuta oggi, 29 luglio in videoconferenza un incontro – che ha visto intervenire il prefetto di Piacenza Daniela Lupo – incentrato sul problema dei cinghiali, sulla scorta della richiesta inoltrata nei giorni scorsi da Coldiretti.

“Ringraziamo il prefetto per aver creato questo momento di confronto su un problema che è di interesse di tutta la provincia” dichiara Coldiretti Piacenza in una nota. “Da sempre come organizzazione non rivendichiamo indennizzi per le aziende associate ma chiediamo che possano svolgere regolarmente l’attività agricola, considerato che il problema dei cinghiali non è solo un problema agricolo ma sempre di più anche un problema sanitario e di sicurezza. Coldiretti ha dato il via nelle scorse settimane ad un iniziativa legislativa che nasce proprio dall’incremento demografico del cinghiale che ha raggiunto i due milioni di esemplari in Italia mettendo a rischio l’equilibrio sociale e sanitario, minando la sicurezza dei cittadini con un aumento considerevole  degli incidenti stradali”.

“Le norme e i piani di abbattimento a livello provinciale che abbiamo in questo momento sono inefficaci – dichiara il direttore provinciale Claudio Bressanutti – e c’è bisogno di trovare soluzioni normative nuove”.

“In provincia di Piacenza – ha aggiunto Adriano Fortinelli, responsabile provinciale dell’attività venatoria – una trentina di squadre di cacciatori si sono mobilitate ma è evidente che non sono riuscite a gestire la situazione sempre più drammatica con danni diffusi su tutto il territorio. A ciò va aggiunto che il numero delle persone in grado di abbattere questo animale è in costante diminuzione di anno in anno”.

“Si tratta di un documento che crea un sodalizio tra campagna e città, tra cittadini ed agricoltori e che, una volta approvato, consentirà di allargare la platea dei soggetti che possono intervenire nell’azione di prelievo del cinghiale laddove esistono prove di criticità – ha proseguito Bressanutti -. Nello specifico, una normativa che introduce la possibilità da parte dell’agricoltore, munito di licenza di caccia o porto d’armi ad uso sportivo, previa autorizzazione degli enti preposti, di poter effettuare sui terreni in conduzione, interventi di cattura e abbattimento della specie cinghiale. L’organizzazione si mette a disposizione di tutti per dare il proprio contributo all’applicazione di piani efficaci alla risoluzione immediata di questo problema e accogliamo molto favorevolmente l’impegno del prefetto di riconvocare il tavolo per dare seguito ad un percorso che ci porti a una riduzione del numero di questi animali”.

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