Opizzi: “Mi dimetto per tutelare l’amministrazione, ma sono estranea ai fatti”

11 Febbraio 2022 11:11

“Ho consegnato nella giornata di ieri nelle mani del sindaco Patrizia Barbieri, che ringrazio per la fiducia concessami in questi anni, le mie dimissioni da assessore del Comune di Piacenza”. Lo fa sapere Erika Opizzi, che deteneva la delega all’urbanistica a palazzo Mercanti: ieri è finita tra gli indagati nella maxi-inchiesta della Procura per gli appalti corrotti.

In una nota ufficiale affidata al suo legale Guido Gulieri, l’ormai ex assessore Opizzi spiega: “Ho svolto il mio ruolo sempre ispirandomi ai principi di trasparenza e di giustizia, senza mai aver compiuto atti contrari al bene pubblico o che potessero inficiare il lavoro dell’amministrazione di cui sono onorata di aver fatto parte e che, come ribadito dagli inquirenti, risulta del tutto estranea a qualsiasi ipotesi di reato. Ma in nome dello stesso principio di trasparenza, pur ritenendomi io stessa estranea al reato contestatomi, ho ritenuto giusto assumere questa sofferta decisione sia per tutelare il prosieguo dell’attività di questa amministrazione, ma soprattutto per lavorare tranquillamente al fine di raccogliere la documentazione necessaria per dimostrare inequivocabilmente che non non ho compiuto alcun atto contrario ai doveri del mio ufficio, né ho mai tratto né ho fatto trarre intenzionalmente e consapevolmente alcun vantaggio a chicchessia”.

“Già da ora – prosegue Opizzi – voglio evidenziare che gli atti fondamentali (delibera Giunta comunale n.91/2017, delibera Consiglio comunale n.20 del 31/03/2017 e permesso di costruire n.12 del 12/04/2017) sono stati assunti dalla precedente amministrazione. A ciò aggiungasi che la convenzione attuativa di tali atti è stata approvata con delibera di Giunta n.395 del 28/11/2019 all’unanimità, visionata da ben due Direttori generali dell’Ente e dal notaio stipulante nonché sottoscritta, come per legge, dal Dirigente dell’Ufficio. Confido, come sempre, nell’azione della magistratura perché possa chiarire quanto prima gli esatti contorni della vicenda che mi ha particolarmente provato.”

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