“Aiutiamo gli altri”: 30 anni di storia del 118. In prima linea a servizio della comunità

26 Marzo 2022 10:45

In prima linea da 30 anni. È un compleanno importante quello che si sta celebrando oggi, 26 marzo, a Palazzo Gotico, a Piacenza. Un anniversario che evidenzia “l’essenza del servizio di assistenza portato avanti in questi anni dal sistema unico di centrale operativa e di emergenza territoriale 118″. “Siamo persone che aiutano le altre persone “- hanno detto i protagonisti della giornata.

Per Lucia Fontana, presidente della Conferenza territoriale sociosanitaria “è importante ringraziare e dare merito a tutti gli operatori del 118 e a tutte quelle persone che si mettono a servizio degli altri, quindi grazie di cuore per quello che avete fatto. Abbiamo condiviso insieme un periodo tragico. Continuiamo a lavorare insieme”.

Durante la mattinata tanti gli interventi di professionisti e autorità rivolti a celebrare “un servizio indispensabile nato grazie a un movimento importante nato nella nostra regione anni prima l’istituzione del 118” ha ricordato Maurizio Arvedi, già direttore del dipartimento Emergenza urgenza Ausl Piacenza.

Con il decreto del Presidente della Repubblica nel 92 tutto cambiò anche nella nostra città: “La nostra centrale è stata l’ultima a essere inaugurata in regione – spiega Arvedi – abbiamo incominciato ad addestrare infermieri specializzati e medici che ancora oggi operano a servizio delle persone”. “Riuscimmo a fare una valida programmazione del territorio e ad ogni zona venne affidato un mezzo di soccorso che sarebbe stato il primo a intervenire in caso di emergenza, ma non l’unico creando una bella sinergia” continua Arvedi che ha tenuto a ricordare il fondamentale contributo di Maurizio Saltarelli, mancato prematuramente qualche anno fa.

Stefano Nani, dirigente emergenza territoriale 118 ha premiato Arvedi “per il contributo determinante nella nascita e nello sviluppo del 118 a Piacenza “ inseguito premiata anche Cristina Colonna che “ha saputo incidere nella storia del 118 con competenza e garbo, dimostrandosi negli anni in riferimento importante per tutti gli operatori “

Paolo Rebecchi, coordinatore di Anpas per la provincia di Piacenza , Rino Buratti, governatore Confraternita Misericordia e Alessandro Guidotti, presidente del Comitato Croce rossa Piacenza sono seduti uno fianco all’altro. Divise di colori diversi ma insieme a servizio di chi ha bisogno. “Al centro della svolta epocale di trent’anni fa è proprio la collaborazione e la sinergia tra associazioni e operatori differenti” hanno commentato.

A chiudere la mattinata un incontro volto a sottolineare “le peculiarità del sistema emergenza territoriale a Piacenza e delle prospettive di sviluppo”. A moderare il giornalista Paolo Marino che dopo un introduzione sugli sviluppi dell’informazione legata al mondo delle emergenze ha dato parola a Enrica Rossi, dirigente 118 dell’Ausl di Piacenza: “sottolineo tre aspetti importanti: essere riusciti a mantenere un rapporto sinergico con il pronto soccorso , aver saputo consolidare nel tempo la collaborazione con il mondo delle associazioni di volontariato; infine siamo riusciti a valorizzare la figura dell’ infermiere professionista a livello territoriale”.

La capillarità definisce l’importanza del ruolo del volontariato : “riusciamo a essere presenti dalla pianura lungo il Po fino alle montagne dell’alta Val Trebbia” le parole di Guidotti che ha sottolineato anche l’aspetto della formazione “migliorata esponenzialmente in questi anni volta ad aiutare il volontario a essere sempre più preparato”.

Paolo Rebecchi ha ricordato il ruolo degli operatori in divisa arancione: “noi siamo figure di supporto e questo amiamo fare” inoltre anche Rebecchi ha voluto ricordare la figura di Saltarelli: “una persona che mi ha fatto appassionare a questo sistema rivolto ad aiutare le persone – il suo commento – lui e tanti dottori e professionisti (alcuni dei quali sono oggi qui presenti) hanno permesso di realizzare questo magnifico mondo tenuto in piedi dall’unità”.

“Questo modello – ha concluso Rebecchi – ha dato grande prova di continuità mantenendo costante l’eccellenza di servizio”. Daniela Aschieri è intervenuta in video sottolineando anche lei “l’efficienza del sistema”. “Posso testimoniare in qualità di cardiologo quanto sia importante il coordinamento attuato dal sistema unico di 118 – le sue parole – non servono a niente tanti defibrillatori se non c’è coordinamento e professionalità”. “Proprio questa mattina grazie al coordinamento tra operatori sanitari e agenti dell’ordine , le forze di polizia hanno salvato un uomo colpito da infarto”.

Il dirigente emergenza territoriale 118 dell’Ausl di Piacenza Stefano Nani ha evidenziato che “a palazzo Gotico stamattina si respira aria di condivisione e sinergia: aspetti che hanno permesso di realizzare la forte integrazione tra volontari e professionisti”.

LA STORIA DEL NUMERO UNICO 118 – Con il DPR 27 marzo del 1992, 30 anni fa è nato in Italia il numero unico per le emergenze sanitarie 118. Fino a quel momento, il cittadino non aveva un punto di riferimento chiaro e poteva rivolgersi indistintamente a molti numeri di emergenza.

118 – Oggi il sistema a Piacenza conta su un’unità operativa Emergenza territoriale con un direttore medico (Enrica Rossi), un dirigente infermieristico di nuova nomina (Stefano Nani) e quattro coordinatori infermieristici: Alessandro GandolfiMarilena LonginottiPaola Pelizzeni e Luisella Zanlunghi. Sul territorio sono otto le postazioni con mezzi di soccorso avanzato: due a Piacenza, una a Castel San Giovanni, una a Fiorenzuola, una a Roveleto di Cadeo, due a Bobbio e una a Farini. L’integrazione con il sistema del volontariato consente di aggiungere al sistema una trentina di mezzi di Anpas e Croce Rossa. L’unità operativa conta 11 medici, una settantina di infermieri e una cinquantina di autisti soccorritori dipendenti.

I SERVIZI DI MARCO VINCENTI:

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