Il numero unico 118 compie 30 anni, oggi le celebrazioni a Palazzo Gotico

26 Marzo 2022 00:17

Giornata celebrativa, oggi per il trentennale del numero unico di chiamate per le emergenze 118.

Dalle 9 saranno tanti gli appuntamenti e le iniziative per festeggiare tutto questo tempo a servizio della comunità. L’evento è realizzato grazie alla collaborazione tra il comune di Piacenza, Anpas, Croce Rossa Italiana, Misericordia e l’Azienda sanitaria locale.

LA STORIA DEL NUMERO UNICO 118 – Con il DPR 27 marzo del 1992, 30 anni fa è nato in Italia il numero unico per le emergenze sanitarie 118. Fino a quel momento, il cittadino non aveva un punto di riferimento chiaro e poteva rivolgersi indistintamente a molti numeri di emergenza.
Succedeva così che, per esempio in caso di incidente, che sul posto si presentassero più mezzi, con un dispendio inutile di risorse ed energia.
Era il 1990 quando, in occasione dei mondiali di calcio, venne sperimentato a Bologna – prima città in Italia assieme a Udine – il 118 come numero unico e gratuito di chiamata per le emergenze sanitarie. Ma il servizio vero e proprio come lo è oggi, fu istituito due anni dopo con il decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992, che consentì di realizzare le centrali operative del servizio di emergenza territoriale anche nelle altre città sulla base delle innovazioni introdotte nel capoluogo dell’Emilia-Romagna.
In tre decenni questo “numero” è diventato un punto di riferimento insostituibile per la sanità regionale, e lo è stato ancor di più negli ultimi due anni di pandemia, compiendo passi avanti importanti anche sul fronte della tecnologia.

IL 118 A PIACENZA – In quegli anni Piacenza esisteva già un’ambulanza gestita dal personale ospedaliero, il famoso Pellicano. Dopo l’istituzione del numero unico di emergenza sanitaria, il sistema di Piacenza comincia a organizzarsi per qualificare sempre di più la risposta alle chiamate dei cittadini. Grazie a questo percorso, nel 1993 nasce a Piacenza la centrale operativa provinciale. Fin da quel momento, il sistema piacentino si distingue per quella che negli anni sarà poi riconosciuta come un’intuizione vincente: il coordinamento delle associazioni di volontariato. C’è un’altra caratteristica distintiva che il sistema dell’emergenza territoriale ha applicato fin dal suo esordio e che ha coltivato e valorizzato negli anni: l’integrazione con il Pronto soccorso. Altri aspetti cardine del nostro sistema sono la formazione e l’investimento sulla crescita dell’autonomia dell’infermiere.

IL 118 OGGI – Oggi il sistema a Piacenza conta su un’unità operativa Emergenza territoriale può contare su un direttore medico (Enrica Rossi), un dirigente infermieristico di nuova nomina (Stefano Nani) e quattro coordinatori infermieristici: Alessandro Gandolfi, Marilena Longinotti, Paola Pelizzeni e Luisella Zanlunghi.
Sul territorio sono otto le postazioni con mezzi di soccorso avanzato: due a Piacenza, una a Castel San Giovanni, una a Fiorenzuola, una a Roveleto di Cadeo, due a Bobbio e una a Farini. L’integrazione con il sistema del volontariato consente di aggiungere al sistema una trentina di mezzi di Anpas e Croce Rossa. L’unità operativa conta 11 medici, una settantina di infermieri e una cinquantina di autisti soccorritori dipendenti.

PROGRAMMA DEL TRENTENNALE

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