Addio a Bianchini, ex parlamentare e fondatore di Assofa: una vita per i deboli

03 Dicembre 2022 11:11

Si è spento stanotte Giovanni Carlo Bianchini, ex parlamentare e fondatore di Assofa, associazione impegnata nel sostegno ai portatori di handicap. Aveva 84 anni. Lascia la moglie Rosetta Casali, i figli Francesco, Lucia e Chiara e i nipoti. “Ci ha detto addio proprio nella giornata internazionale per i diritti dei disabili – dicono i familiari – e il suo funerale si terrà lunedì nella ricorrenza mondiale del volontariato. Ancora una volta Giancarlo ha fatto a modo suo, fino in fondo”.

Una vita trasversale, sempre al fianco dei deboli, quella che Bianchini ha costruito passo dopo passo con concretezza. Il piacentino, nato a Monticelli d’Ongina il 4 novembre 1938, era un docente universitario di economia aziendale, poi presidente della Camera di commercio di Piacenza e dell’ente fiera, ma anche deputato dal 1983 al 1992 tra le fila della Democrazia Cristiana. “Si impegnò a lungo nella commissione per l’industria – ricorda la figlia Lucia – venendo scelto dagli elettori per due mandati”. Una dedizione per la comunità locale, quella di Bianchini, riconosciuta nel 2016 con il premio dell’Antonino d’oro.

Da non dimenticare anche il suo attivismo con la Gioventù italiana di Azione cattolica negli anni Sessanta, lo stesso periodo in cui si impegnò nella Casa del Fanciullo. Alla fine degli anni Ottanta si avvicinò alla Comunità di Sant’Egidio e nel 1993 divenne presidente dell’Assofa, nata un decennio prima da volontari e genitori con figli disabili. E fino all’ultimo Bianchini si è speso per l’associazione, partecipando alla vacanza sociale a Carisolo lo scorso agosto, accompagnato da un’infermiera, e intervenendo in carrozzina al rinnovo del consiglio solo tre settimane fa. “Non ha mai rinunciato a dire la sua, nemmeno in questo ultimo periodo così difficile”, sottolinea la figlia Lucia.

Bianchini conosceva personalmente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tanto che nel 2019 il Quirinale aprì le porte all’Assofa per un incontro istituzionale. Nel 1990 Mattarella – nelle vesti di ministro – fu accolto proprio dall’onorevole piacentino e collega della Dc all’interno della Casa del Fanciullo per consegnare la medaglia d’oro della pubblica istruzione a padre Gherardo Gubertini. “Il 4 novembre, in occasione del suo compleanno, Mattarella ha chiamato Giancarlo per salutarlo con affetto”, rivela Alberto Carenzi, ragazzo disabile che ringrazia Bianchini per avergli “insegnato a vivere la gioia dell’esistenza, nonostante gli ostacoli. Giancarlo non si è mai risparmiato, trasmettendo a tutti la sua passione per la vita”.

Alcuni giorni fa Bianchini aveva incontrato anche il sindaco Katia Tarasconi. “La sua amata politica prosegue tra le mura di casa”, avevano scritto su Facebook gli amici, condividendo la foto del colloquio con la prima cittadina. “Con la sua scomparsa, Piacenza piange una figura di primo piano, che ha saputo essere un solido, costante punto di riferimento in ogni ambito in cui ha messo a servizio della collettività le proprie competenze e il proprio senso di appartenenza al territorio – interviene Tarasconi – porto nel cuore con particolare emozione l’ultimo incontro che ho avuto il privilegio di condividere con Bianchini, pochi giorni fa, in un contesto familiare e di dialogo. Proprio come lo è stata, sempre, la sua vita: spesa a sostegno degli altri e nella consapevolezza del bene comune come valore fondante della politica, dell’impegno civile e sociale che ne ha sempre contraddistinto l’operato – conclude il sindaco – nei ruoli di vertice e rappresentanza così come, nella quotidianità, per il mondo del volontariato”.

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