Ventisei anni fa la tragedia del pendolino. “L’affetto di Piacenza è forza nel dolore”

12 Gennaio 2023 13:11

Sono passati 26 anni dal tragico incidente che provocò il deragliamento del treno Etr Botticelli, causando la morte di otto persone. Era domenica 12 gennaio 1997 quando, alle 13.26 la carrozza di testa del convoglio uscì dai binari all’entrata della stazione di Piacenza. Un evento che ha segnato la storia della nostra città, “una tragedia che la comunità non dimentica e non può dimenticare – le parole di Paola Gazzola, presidente del consiglio comunale di Piacenza -, un anniversario che portiamo nel cuore che ci ricorda quanto sia importante non tralasciare la sicurezza dei cittadini”.

“Dopo 26 anni è ancora difficile accettare che un figlio, un genitore una mattina salutino prima di andare a lavoro e non tornino più dalle persone che le vogliono bene – il commento di don Alphonse Lukoki durante la celebrazione nella basilica di San Savino – per questo è importante cercare nella fede la pace e la serenità”. “Come ogni anno è estremamente importante essere qui a ricordare Francesco e le altre vittime – ha spiegato commossa Cristina Ardito, madre di Francesco Ardito -, la città di Piacenza e tutti i cittadini sono sempre stati molto gentili con noi, un affetto che si fa forza”.

Al termine della cerimonia organizzata dal Dopolavoro ferroviario i parenti delle vittime della tragedia e le tante autorità presenti sono andate insieme alla stele eretta in ricordo di Agatina Carbonara, Gaetano Morgese, Francesco Ardito, Pasquale Sorbo, Lorella Santone, Lidio De Sanctis, Carmela Landi e Cinzia Assetta. Al momento di commemorazione ha partecipato anche Ivo Bussachini, segretario generale della Cgil di Piacenza: “Un anniversario che ci ricorda l’importanza di garantire sicurezza nei luoghi di lavoro – le sue parole -. Un monito per un mondo che sta andando verso un’innovazione tecnologica che dovrebbe avere sempre più attenzione alla vita, al lavoro e al fatto che le persone possano tronare a casa sane e salve tutti i giorni”.

Alla benedizione della stele nei pressi dei binari hanno preso parte anche il prefetto di Piacenza Daniela Lupo e il nuovo questore Ivo Morelli che hanno abbracciato i famigliari delle vittime. “A distanza di tanti anni la città di Piacenza continua a dimostrare grande vicinanza ai famigliari nel ricordo di un evento che ha segnato indelebilmente le vite di tutti noi” il commento di Bernardo Clemente, presidente del Dopolavoro ferroviario di Piacenza.

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