Nel Piacentino popolazione sempre più anziana: la fotografia dell’Inps

23 Novembre 2023 04:59

La fotografia scattata dal rendiconto sociale dell’Inps – basato sui dati 2022 – parte dalla preoccupazione per il saldo negativo della popolazione, che nella nostra provincia è costante, conseguenza di un graduale aumento nel tempo dei decessi a fronte di una progressiva diminuzione delle nascite (-1.866 nel 2021). Nascono meno persone e si allunga l’aspettativa di vita alla nascita. La popolazione, pertanto, è sempre più anziana. “Un dato poco confortante” dice Pierluigi Caminati, presidente del comitato Inps della provincia di Piacenza, durante la presentazione del rendiconto in Provincia.

“Ma si tratta di un dato in parte mitigato dagli arrivi degli immigrati, i quali fanno sì che la bilancia sia di poco tendente alla denatalità. Senza di loro la situazione sarebbe ancora più preoccupante” aggiunge in merito Cosimo Abbattista, direttore provinciale dell’Inps. Tanti i dati evidenziati nel report: il tasso di occupazione provinciale (59.5%) è di poco inferiore a quello regionale (60.7%), mentre la disoccupazione si assesta sul 6.5%, più alta della media regionale (5%) e meno di quella dell’intero Paese (8.2%). Nel 2022, il totale delle persone beneficiarie del Reddito di cittadinanza è stato di 1.586, di cui 822 femmine e 764 maschi, con un importo medio pari a 460 euro. Rispetto alle domande presentate, la percentuale delle domande accolte è del 51%.

A Piacenza e provincia i pensionati nel 2022 sono 79.440, di cui 41.929 donne (52,8%) e 37.511 uomini (47,2%). Nella nostra provincia, rispetto all’Italia, l’importo medio delle pensioni è più alto per gli uomini (2.089 euro mensili a Piacenza, 2.019 euro il dato nazionale), ma leggermente più basso per le donne (1.307 euro contro 1.310 euro in media nel resto del Paese). Le pensioni femminili, a Piacenza, sono però più alte di 30 euro rispetto alla media regionale.

Negli interventi seguiti alla presentazione del report dell’Inps, in rappresentanza delle associazioni datoriali è intervenuto Francesco Rolleri, presidente di Confindustria Piacenza, che ha parlato di “un inverno demografico che ha radici lontane”. “Una figura professionale su due è di difficile reperimento – dice Rolleri – con percentuali che superano il 70% per alcune mansioni. Nel 2042 Piacenza conterà 45mila persone in meno in età da lavoro. Serve l’orientamento nei confronti delle discipline tecniche, ma anche una formazione riguardante le nuove tecnologie. La spesa pensionistica grava fortemente sul Pil, occorre una visione di lungo termine per fronteggiare il problema.

In rappresentanza dei lavoratori il segretario Cisl Parma e Piacenza, Michele Vaghini, si è soffermato sul numero degli emigrati. “Negli ultimi 10 anni – dice – 4.414 abitanti sono emigrati, molti di loro giovani. Il tessuto produttivo deve invertire la tendenza che vede tanti giovani uscire dalla nostra provincia. Serve investire nella meccanica, nella meccatronica e nella green economy per mantenerli sul territorio”.

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