La Provincia contro i leoni da tastiera: “Sui nostri canali via i commenti inappropriati”

03 Gennaio 2024 17:27

“Il dipendente si astiene, durante l’orario di lavoro, a occupazioni estranee al servizio, quali le ripetute conversazioni telefoniche private o l’utilizzo di social network”. È uno dei passaggi principali del nuovo documento varato dalla Provincia di Piacenza: la cosiddetta “Social media policy”, un insieme di misure – messe nero su bianco – per “disciplinare l’utilizzo dei profili social istituzionali, individuando le regole di gestione degli stessi relativamente alla policy esterna e interna”. Attenzione dunque a lunghe telefonate, storie Instagram o post Facebook negli uffici: l’ente di corso Garibaldi ha dettagliato, attraverso il provvedimento adottato nei giorni scorsi, un preciso codice di comportamento.

La “Social media policy”, però, non riguarda solo i lavoratori, ma anche le comunicazioni destinate all’utenza esterna. Ed ecco, quindi, un’indicazione: “La Provincia di Piacenza utilizza i social media Facebook e Instagram per informare, comunicare, ascoltare e favorire la partecipazione, il confronto e il dialogo sulle tematiche”. Un altro passaggio specifica che “i profili istituzionali non potranno essere utilizzati per la propaganda politica ed elettorale”. Poi un avvertimento ai leoni da tastiera con l’indicazione di “rimuovere tutti i post, i commenti o i materiali audio/video che utilizzano un linguaggio inappropriato o un tono minaccioso, violento, volgare o offensivo” e che “hanno un contenuto discriminatorio per genere, razza, etnia, lingua, credo religioso, opinioni politiche, orientamento sessuale, età, condizioni personali e sociali, salute”, fino a “bloccare gli utenti che si rendano protagonisti di reiterate azioni nelle fattispecie sopra elencate, segnalando l’utente ai filtri di moderazione del social network ospitante”.
I canali della Provincia in fase di attivazione sono YouTube, Instagram e Facebook, con il supporto di una società esterna a fronte di un incarico affidato l’anno scorso per un importo di circa 15mila euro.

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