Il super-esperto Armaroli: “Transizione energetica, non c’è più tempo da perdere”

25 Aprile 2022 14:04

Fotoservizio Mauro Del Papa

Ascoltare adesso quello che va ripetendo da vent’anni non lo consola. “Spero solo che finalmente si sia capita la gravità della situazione e l’urgenza assoluta di iniziare a risolverla”.
L’argomento è la transizione energetica e ambientale, a lanciare l’allarme, in un misto di preoccupazione e speranza, è uno dei massimi esperti a livello internazionale: Nicola Armaroli, direttore del Crn di Bologna, ospite ieri degli ex allievi del San Vincenzo, a Piacenza.
La sintesi del suo approfondito intervento è racchiusa nel titolo del suo ultimo libro: “Emergenza energia: non abbiamo più tempo”, edito da Dedalo.
“Ci sono voluti il Covid, i rincari delle bollette e infine la guerra per capire che il nostro sistema economico e sociale si basa su una macchina ormai superata, che danneggia clima, ambiente, salute, sicurezza e portafoglio. Non mi consola sostenerlo da 20 anni, anche perché altri lo avevano già detto prima di me; ma mi piacerebbe che questa fosse davvero la volta buona in cui si inizi a prendere la strada giusta”, ha detto Armaroli aprendo l’incontro.
Agganciandosi ai fatti di più stretta attualità, il ricercatore ha preso una posizione molto netta: “Facciamo finta che le questioni etiche, morali e ambientali non contino, anche se ovviamente per me sono prioritarie. Ma proviamo a concentrarci solo su quelle economiche: mandare in rovina il Pianeta, come stiamo facendo, costa molto di più che salvarlo. Capitolo gas: non dovremmo concentrarci solo sull’embargo verso quello russo, ma smettere di utilizzarlo in toto, da ovunque provenga. C’è un grande paradosso che qualcuno continua a sostenere: non possiamo permetterci oggi la transizione energetica, troppo costosa. Ma è l’esatto contrario: siamo nelle condizioni perfette per avviarla, anche con molta determinazione. Altroché pensare di riattivare le centrali a carbone, che non risolverebbero nulla, costringendoci a pagare un prezzo enorme sotto tanti punti di vista. Il nucleare di nuova generazione? Troppe incertezze e tempi molto lunghi: per una centrale servono 25 anni, non non ce li abbiamo, dobbiamo fare presto”.
La soluzione passa dalle fonti rinnovabili: “In Italia e in Europa, come peraltro nel resto del mondo, ne siamo pieni – ha aggiunto Armaroli – a cominciare dal sole. Ma per poterle utilizzare serve, in particolare nel nostro Paese, un cambio di mentalità e di sistema normativo: oggi è quasi impossibile attivare con tempi e modalità rapidi e certi un impianto a pannelli solari per uso domestico, figuriamoci strutture più grandi che possano servire intere comunità. Non solo: possiamo, anzi dobbiamo, diventare produttori dei dispositivi che convertono le fonti naturali: noi non dobbiamo fare in modo che pannelli, pale eoliche, pompe di calore, inverter, batterie e chip si producano solo in Asia. Siamo un paese manifatturiero, dobbiamo prendere il controllo di quanto ci serve, realizzarlo qui, magari anche per altri Stati, creando ricchezza e posti di lavoro”.

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