La Repubblica Centrafricana adotta i bitcoin come valuta, Cuba li rende legali

30 Aprile 2022 14:00

La Repubblica Centrafricana ha adottato i bitcoin come valuta legale: lo ha annunciato l’ufficio della Presidenza, facendo diventare il Paese africano il secondo al mondo a prendere tale misura dopo El Salvador.
I parlamentari hanno votato all’unanimità il disegno di legge che rende i bitcoin legali insieme al franco Cfa, legalizzando così l’uso delle criptovalute.
Il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, ha firmato la legge: “Questa mossa ci colloca sulla mappa dei Paesi più audaci e visionari del mondo”, ha commentato.
Il testo della nuova legge definisce l’uso delle criptovalute e di chi ne fa ricorso come commercio online, con uno scambio non soggetto a imposte.
La Repubblica Centrafricana è una delle nazioni più povere del mondo, contrassegnata da un conflitto civile di nove anni e la cui economia è fortemente dipendente dall’estrazione dei minerali, che avviene prevalentemente in modo informale.
Alcuni parlamentari intendono fare ricorso alla Corte costituzionale per cancellare la norma. “La legge non è una priorità per il Paese”, ha affermato l’opposizione.
IL MONITO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Immediata la reazione del Fondo monetario internazionale: “I bitcoin non sono la “panacea” per i problemi dell’Africa”.
Il capo del dipartimento africano dell’Fmi, Abebe Aemro Selassie, ha affermato che un “robusto” sistema di pagamenti con trasparenza finanziaria e una cornice governativa deve essere presente quando si adotta la criptovaluta. “È davvero importante non vedere cose simili come una panacea per le sfide che i Paesi sono chiamati ad affrontare”, ha aggiunto.
La Repubblica Centrafricana è tra le sei nazioni del continente che usa il franco Cfa, ancorato all’euro e retaggio della colonizzazione francese. L’anno scorso l’Fmi ha criticato con durezza l’adozione della criptovaluta da parte di El Salvador, avvisando di “grandi rischi associati all’uso dei bitcoin sulla stabilità e integrità finanziaria e sulla protezione del consumatore”.

CUBA RENDE LEGALI I SERVIZI DI CRIPTOVALUTA
Cuba ha annunciato che consentirà i servizi di criptovaluta all’interno dell’isola, previa autorizzazione della Banca centrale (Bcc), a partire dal 16 maggio, secondo quanto contenuto in una risoluzione dell’istituto bancario pubblicata in Gazzetta ufficiale e riportata dai media cubani.
La Banca centrale concederà licenze di un anno – prorogabile di un altro anno – a coloro che forniscono servizi di asset virtuali.
La risoluzione 89/2022 della Bcc regola l’uso di criptovalute nel sistema bancario cubano per le persone fisiche e giuridiche e stabilisce i requisiti specifici per l’autorizzazione, il funzionamento, la regolamentazione, la supervisione e la cancellazione delle licenze per coloro che operano nel e dal territorio.
Secondo la risoluzione, è essenziale disporre di una licenza della Banca centrale, che valuta la legalità, l’opportunità e l’interesse socioeconomico dell’iniziativa. Il periodo di validità della licenza sarà di un anno, prorogabile di un altro anno, “data la natura sperimentale e innovativa di questo tipo di attività” e potranno operare solo con criptovalute approvate dalla Bcc, spiega la risoluzione.
“Da quando Miguel Díaz-Canel ha annunciato che il suo governo stava valutando l’uso delle criptovalute a Cuba, sono state adottate diverse misure al riguardo per favorirne l’espansione sull’isola”, spiega il portale d’informazione Cibercuba.
Nell’agosto dello scorso anno, la Banca Centrale cubana aveva pubblicato una risoluzione che forniva alcune regole sull’uso delle valute digitali.

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